Paolo Dal Pino è stato rieletto presidente della Lega Serie A. Lunga conferenza stampa dopo l'ufficialità: di seguito i passaggi e i temi principali affrontati.

Sul possibile rifiuto dell'incarico

"Io non ero candidato in questa seconda elezione, sinceramente prendo un impegno nel momento in cui vedo una progettualità. L'ho sempre detto: di incarichi in quanto tali non m'interessa. Ho apprezzato di avere la maggioranza di 14 votanti, per il resto ci ragiono".

Sulla Superlega

"Sapete quello che ho sempre detto, lo continuo a ripetere. Per noi non esiste, riteniamo che ci siano già competizioni come la Champions o l'Europa League: magari possono essere modificate, non immaginiamo e siamo totalmente contrari all'ipotesi di una Superlega".

Sulle votazioni

"Io vi ho raccontato come è andata. Ho forzato un'elezione che oggi non ci sarebbe stata, perché trovo giusta la concertazione politica, tra club, per avere una rappresentatività che rispecchi i pesi all'interno del gruppo. Ma ho dato una cosa importante: le nomine vanno fatte in assemblea e in base alle competenze. Poi è normale avere accordi tra squadre, perché è normale che ragionino insieme su chi può aiutare di più in un determinato ruolo. In un contesto come questo, in cui ci sono varie complessità, ci possono essere anche posizioni strumentali. La mia forzatura, sapendo che avrei generato una prima votazione che era un nulla di fatto, è stata fatta proprio per sgombrare il campo da tatticismi politici e da giochi che non avrebbero fatto bene alla Lega. Poi gli schieramenti possono cambiare da un giorno all'altro".

Sul possibile addio di De Siervo

"La vita è fatta di scelte, a me delle cariche non mi frega niente. Mi confronto con i progetti e le visioni di futuro, l'ho fatto quando sono entrato in lega dicendo di trasformarla in media company. Siamo sulla strada per arrivarci, però le motivazioni le trovi se capisci che stai dedicando tempo a una cosa su cui c'è una visione comune. Altrimenti, sono felicissimo che la Lega trovi un altro presidente".