L'Inter è in finale di Europa League. La squadra di Antonio Conte ha disintegrato lo Shakhtar Donetsk e legittimato un cammino euroepo che sin dalla doppia sfida con il Ludogorets non ha subito tentennamenti. Prima il Getafe, poi il Leverkusen sono caduti sotto i colpi di una squadra che sarebbe potuta andare anche oltre i rispettivi 2-0 e 2-1 del punteggio finale in entrambe le occasioni. Ma qual'è stato il segreto alla base dei successi recenti dell'Inter?

Inter, la stessa formazione dalla sfida con l'Atalanta 

Si può dire che la striscia di risultati utili consecutiva abbia un'origine precisa: la partita con l'Atalanta. Contravvenendo a quelle che erano state le precedenti uscite, per la sfida di Bergamo Antonio Conte aveva optato per un ritorno al 3-5-2, momentaneamente soppiantato nel corso della stagione da un diverso assetto tattico con l'inserimento di un trequartista poco più avanti la linea dei centrocampisti. Il 3-5-2 era così divenuto 3-4-1-2, una mossa, al di là dei giochi numerici, studiata per favorire l'inserimento di Christian Eriksen, l'acquisto stellare del mercato di gennaio. 

Il rendimento di Eriksen è però stato deludente, e la risistemazione tattica che aveva coinvolto a vario titolo anche gli altri centrocampisti - a turno, anche Barella, Brozovic e Borja Valero sono andati ad occupare la casella da trequartista - è stata alla fine accantonata. 

Dopo il 2-0 contro l'Atalanta, Antonio Conte ha riproposto la stessa formazione in tutte le successive sfide: sempre 3-5-2, sempre stessi interpreti. Fatalità o meno, da quel giorno l'Inter ha sempre vinto, segnando ben 11 gol in quattro partite e subendone appena uno. 

Per i più distratti, questa la formazione che è scesa in campo contro Atalanta, Getafe, Bayer Leverkusen e Shakhtar Donetsk:

INTER (3-5-2): Handanovic; Godin, De Vrij, Bastoni; D'Ambrosio, Barella, Brozovic, Gagliardini, Young; Lukaku, Lautaro. 

Lukaku, macchina da gol. E con il ritorno al 3-5-2 segna anche di più (Getty Images)
Lukaku, macchina da gol. E con il ritorno al 3-5-2 segna anche di più (Getty Images)

Inter, la probabile formazione contro il Siviglia

Non è difficile immaginare, a questo punto, quale potrà essere la formazione che scenderà in campo venerdì 21 agosto 2020 allo Stadion Köln di Colonia. L'assetto ormai rodato ha consentito all'Inter di far registrare importanti record per gol segnati tra campionato e coppe, e i ballottaggi sembrerebbero ormai stati definiti. 

Godin ha definitivamente soppiantato Skriniar, nell'ultima partita rimasto a guardare i compagni per tutti e 90 i minuti di gioco. Non è un mistero che dopo la finale di Europa League l'Inter valuterà attentamente la posizione del difensore slovacco, passato da pilastro e futura bandiera a potenziale esubero di lusso: Milan Skriniar potrebbe davvero lasciare l'Inter a fine stagione

De Vrij e Bastoni inamovibili, la novità è stata riportare D'Ambrosio nella posizione di esterno del 3-5-2. Candreva è ormai scivolato indietro come terza alternativa dopo un campionato dove tutto sommato, pur tra alti e bassi, ha giocato da titolare, mentre Gagliardini verrà riconfermato anche contro il Siviglia al posto di Eriksen, non ancora a suo agio in questa Inter. A sinistra Young, davanti la Lu-La, che anche ieri sera ha dato dimostrazione di intesa vincente e feeling devastante. 

Questa la probabile formazione contro il Siviglia. Si tratterebbe della quinta formazione identica di fila schierata dall'Inter di Antonio Conte. 

INTER (3-5-2): Handanovic; Godin, De Vrij, Bastoni; D'Ambrosio, Barella, Brozovic, Gagliardini, Young; Lukaku, Lautaro.