Vincenzo Italiano, allenatore della Fiorentina, è intervenuto in occasione della consueta conferenza stampa di presentazione. Queste le sue parole riportate dai colleghi di Tmw.

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Sulla Fiorentina

"Il calcio è uguale in tutte le categorie. Conta come lo si affronta. La scelta di venire a Firenze mi vedrà portare con me il cuore. Ringrazio il club per questa grandissima opportunità. Cercherò di mettere in atto ciò che mi ha chiesto la società: di essere riconoscibili, temibili contro qualsiasi squadra. Da ex calciatore giocare a Firenze era un qualcosa che mi toglieva il sonno e voglio che questo sia ciò che penseranno d'ora in poi i nostri avversari. Non vedo l'ora di iniziare. Ho iniziato a conoscere i ragazzi per questa che per me è un'opportunità grandiosa. 

Sono quattro anni consecutivi che mi tolgo soddisfazioni oltre i traguardi iniziali. Ogni anno si inizia per migliorare i risultati dell'anno precedente. Per questo l'obiettivo per me è prima di tutto avere un'identità precisa, creando il più possibile. Mi piace vedere un certo tipo di calcio, di atteggiamento e di intensità. Non voglio vedere una squadra che subisce l'avversario, con sempre grande aggressività. Sui moduli si può discutere ma quello che conta è l'atteggiamento e la riconoscibilità di ciò che si vuole fare. Questo è quello che porta vantaggi".

Sul calciomercato

"Con la società l'idea è chiara. Dobbiamo valutare la rosa che c'è già. Poi dopo un paio di settimane faremo il punto della situazione con la società. Prima bisogna conoscere non solo tecnicamente ma anche caratterialmente i ragazzi. Per me la Fiorentina è già una squadra di livello anche se si può sempre migliorare. Aspettiamo prima le valutazioni che faremo in ritiro".

Sullo Spezia

"Quello che è stato fatto in questi due anni è storia. Se c'è stata una persona che ha mostrato rispetto e dato affetto a quella piazza quello sono io assieme al mio staff. Abbiamo raggiunto traguardi allucinanti. I tifosi ci sono mancati tantissimo e hanno sofferto tanto del non poter gioire per una promozione in A e una salvezza storica. Ci sono state persone deluse, amareggiate ma quello che conta essersi rimboccati le maniche. Soprattutto in momenti in cui siamo rimasti soli. In quel frangente diventi un fenomeno, un mito, salvo poi dimenticarsene. L'affetto per la maglia e della piazza rimarrà a vita. Dispiace per la reazione di molti, ma posso garantire che in questi due anni ho dato tutto".

Su Vlahovic

"Lo conoscevo da avversario ma con i ragazzi mi piace molto anche parlarci. Credo che si tratti di un attaccante straordinario, che ha una fame incredibile. Qualsiasi allenatore lo vorrebbe con se. Io cercherò di sfruttare tutte le sue qualità anche se gli chiederò qualcosa di diverso rispetto al passato. A lui chiederò lo stesso che chiedo agli altri: sacrificio e rispetto dei ruoli. E ne sono già sicuro. Sarà un attaccante di valore assoluto".

Sulla mancanza di un regista

"Mancano i nazionali e poi c'è Pulgar che ricopre questo ruolo. Devo prima conoscere tutti come ho detto prima. L'asse centrale della squadra è fondamentale. Deve avere la voglia di avere il pallone fra i piedi, non solo il regista. Una volta rientrati tutti vedremo il da farsi".

Su Nico Gonzalez

"È un titolare dell'Argentina che ha appena vinto la Copa America. Si tratta di un calciatore di qualità, con fisico e un gran mancino. Sarà un elemento del tridente da cui partiremo. Si tratta di un grandissimo acquisto".

Sulla difesa

"Per me questo reparto è sempre stato a quattro, difendendo lontano dall'area perché penso che se tieni lontano gli avversari dall'area di rigore ha meno possibilità di prendere gol. Quando parli di Pezzella, Milenkovic, Biraghi, Quarta e tutti gli altri vuol dire che si tratta di una difesa di livello. Farla diventare di altissimo livello sta a me, convincendoli a non aver paura ed essere in grado di osare. Prendere un gol, rincorrere l'avversario con 30 metri alle spalle non è una vergogna. Si deve lavorare di squadra. Il calcio è fatto di grandi momenti personali e grandi momenti collettivi".

Su Amrabat

"Per lui vale lo stesso discorso fatto per gli altri. Si tratta di un centrocampista come lo ero io che spesso mi sono sentito dire che non ero adatto a giocare a due o tante altre. La mia sfida è stata quella di dimostrare che potevo fare tutto quello che mi veniva chiesto. Amrabat è un giocatore di alto livello e nel calcio di oggi può fare tante cose. Quando ci si mette a disposizione si può fare tutto. Figuriamoci uno come lui, con la sua fisicità e la sua dinamicità. Sarà un mio problema farlo rendere al meglio. Se poi un giocatore alza la mano lamentandosi di qualcosa, ne parleremo e valuteremo cosa fare".

Su Ribery, Caceres e Borja Valero

"Sulle questioni contrattuali mi faccio da parte. La Fiorentina ha giovani interessanti e di valore. Una squadra deve avere un mix fra giovani ed elementi esperti. Tutti con la voglia di dimostrare e di trascinare la propria squadra anche se in modi diversi. Alcuni giovani in questi quattro giorni mi hanno già colpito per la voglia di fare. Ribery? Mi limito a dire che si tratta di un campione. Lo dimostrano i trofei, la carriera e ciò che faceva vedere in campo e che ha dato alla Fiorentina e alle squadre in cui ha militato in precedenza".

Italiano Fiorentina (Getty Images)
Italiano Fiorentina (Getty Images)