Davide Okereke, attaccante del Venezia, ha parlato nel corso di un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport dopo il gol all'Empoli di sabato che ha ricordato quello di George Weah.

Intervista a Okereke sul gol "alla Weah"

 

«Ovvio che l’accostamento mi abbia fatto molto piacere. Mi sono arrivati un sacco di messaggi su Instagram per dirmi che avevo fatto un gol simile. Non ho mai visto giocare Weah ma conosco il personaggio. È stato uno dei grandi giocatori dell’Africa, ha vinto il Pallone d’oro e ora è il presidente della Liberia. Il suo gol? Sono onesto: non l’ho ancora visto. A questo punto appena finita l’intervista vado su Youtube...».


Troppo giovane per avere Weah come modello. Qual è il suo: Eto’o magari?
«No, è Odion Ighalo, nigeriano come me».


Modello?
«A me piace molto come gioca Immobile, perché sfrutta al massimo la profondità e gli spazi per correre. In questo, nel mio piccolo, mi ci rivedo».

Intervista a Okereke sulla carriera


Dopo Spezia e Cosenza ha riscelto l’Italia. Voleva tornare?
«Per dire la verità, quando ero al Bruges non ho avuto molto spazio e volevo andare in un club che mi avrebbe potuto dare più fiducia, dove poter giocare e crescere. E quando ho avuto l’occasione per giocare nel Venezia, l’ho colta al volo. Il campionato italiano è uno dei più importanti del mondo e poi in Italia mi ero trovato bene».


E Okereke che cosa può dare al gruppo?
«Per quello che ho vissuto negli ultimi due anni, posso mettere al servizio della squadra un po’ di esperienza... europea. Oltre a qualche gol ovviamente».

Intervista a Okereke sul Venezia di Zanetti


Ecco, Paolo Zanetti. Che impressione le ha fatto?
«Ottima. Non lo dico per interesse, lo dico perché lo penso davvero. Lui è sempre se stesso, nel rapporto con noi e nel modo di vedere il calcio. Non cambia se le cose vanno male. Tratta tutti allo stesso modo, che sia il capitano o l’ultimo arrivato. Non mette troppa pressione e tiene molto al gruppo».


David, pensa sia arrivata l’ora del suo salto di qualità?
«Penso che quest’anno posso fare più di quello ho fatto in passato. La Serie A non è certo la B, devo lavorare molto ma con l’aiuto dei miei compagni cercherò di migliorare. Doppia cifra? Magari, può essere un obiettivo. Ma vedremo di partita in partita. L’importante però è la salvezza di questa squadra e di questa bellissima città».