La fase che vive in questo momento il calcio italiano è estremamente delicata. Le parole del ministro dello Sport Spadafora sulle indicazioni del Cts circa la ripresa degli allenamenti e la quarantena obbligatoria per tutta la squadra in caso di un nuovo contagio hanno messo in apprensione soprattutto l'Uefa. E ora i potenziali pericoli per il nostro Paese non sono pochi.

Italia, a rischio anche le coppe?

La linea dell'estrema rigidità fino al rischio zero che il Governo vorrebbe adottare per il calcio nostrano non trova favorevole il massimo organismo decisionale del continente, col presidente Ceferin disposto persino a cambiare date e formula delle competizioni internazionali pur di permettere ai campionati di concludersi. Ma nel caso in cui la regola della quarantena di gruppo venisse inserita nel protocollo per la ripresa del campionato, i club italiani rischierebbero non solo di non concludere la Serie A, ma anche il percorso nelle coppe, con Juventus, Atalanta, Napoli, Inter e Roma in questo caso coinvolte. Senza dimenticare che nelle scorse settimane la stessa Uefa aveva ventilato, per i Paesi che avessero deciso di non portare a termine i rispettivi tornei, la possibilità di una mancata partecipazione alle coppe della prossima stagione.

Entro il 25 maggio si dovrà comunicare all'Uefa come e quando il campionato sarà concluso. Ecco perché sarà fondamentale l'incontro che si terrà tra domani e venerdì tra il premier Conte e i presidenti di Figc e Lega, Gravina e Dal Pino. Al Governo, oltre a una data sulla ripartenza, sarà chiesto di venire incontro al mondo del calcio, consentendo maggiore flessibilità allineandosi al modello della Bundesliga.