La sua Africa inizia a destargli pensieri, mentre la sua Napoli è fatta di beneficenza e maglia azzurra da rindossare (probabilmente) dal 4 maggio. Sì, la sua Africa, quella che l’ha spinto a mandar soldi e prodotti sanitari in Senegal, in questi giorni, insieme al connazionale Keità (ex Lazio, Inter e oggi al Monaco) perché anche lì il virus si sta insinuando con il suo tetro cinismo. Koulibaly, quello che ha messo (tramite un amico) all’asta la maglia indossata contro il Liverpool per aiutare chiese, parrocchie e bisognosi napoletani, che qualche mese fa si presentò al capezzale di una ragazza senegalese appena dopo il suo parto - sola e senza aiuti di alcun genere in un Ospedale di Napoli -, regalandole 20mila euro e tutto quanto servisse ad un neonato, oggi oscilla tra la gioia-speranza di poter riprendere ad allenarsi coi compagni, un futuro tutto da decifrare (se a Napoli o altrove), e la paura che il suo Senegal possa essere ferito a morte.

Calciomercato Napoli, quale sarà il futuro di Koulibaly?


Il suo futuro? Indecifrabile: perché o è già stato venduto, quindi permetterà al Napoli di incassare (difficilmente i 100 milioni previsti) la mega cifra progettata prima della pandemia, o anche lui potrebbe rimanere invischiato nella spessa ragnatela del dopo Coronavirus e crisi economica, che renderà il mercato più difficile e meno liquido. Come riporta la Gazzetta dello Sport, in una recente intervista, il d.s. Giuntoli ha sottolineato come il rischio di essere ceduti a prezzi da saldi, non riguarderà le...grandi firme. «Sì, ci saranno cifre più basse, ma i grandi campioni non si deprezzano, e chi li ha inseguiti spenderà quanto valgono». 

Tra le righe sembrerebbe ci sia ancora nessuno accordo, e nessun club già ad aspettarlo. Avendo poi il contratto in scadenza nel 2023, rischi di svincoli e scelte affrettate non ce ne sono. Altri indizi, però, in senso contrario: l’acquisto di Rrahmani a gennaio e il rinnovo imminente di Maksimovic, fanno presagire tutt’altro, così come il dato che il Napoli si senta obbligato a ricreare il reparto centrali di difesa sondando il mercato. Alla ripresa avrà smaltito acciacco e le tensioni pre-Gattuso, ma avrà pensieri in più: la sua Africa...e il suo futuro.