Non solo Rafinha. Se c'è un'altra notizia che il pomeriggio di San Siro ha regalato al pubblico è quella della definitiva esplosione di Karamoh. Oggetto misterioso del mercato estivo nerazzurro, salvo i minuti finali della sfida d'andata contro il Genoa, le prestazioni del francese erano risultate sino a questo momento poco brillanti e tutto sommato anonime. Anzi, contro il Pordenone, in Coppa Italia, Karamoh si era distinto più per l'imprecisione al momento decisivo di ogni sua giocata che per altro.

Nel pomeriggio di ieri, la svolta: il siluro di sinistro, arrivato dopo l'uno-due sui difensori avversari, è un piccolo gioiello di tecnica e potenza che Spalletti non sottovaluterà. In attesa di capire se il suo gol contro il Bologna possa essere segno di buono auspicio o malaugurio, quel che è certo è che la freschezza di Karamoh rappresenterà un'arma in più per il mister nerazzurro, che già contro i rossoblu, dopo settimane di bocciature a metà, ha deciso di lasciare Candreva in panchina per tutta la partita.

Candreva, peraltro, non è il solo che in questo momento rischia il posto, considerando che anche Perisic, dall'altra parte, continua a non incantare. Solo una settimana fa raccontavamo, in numeri, la crisi degli esterni nerazzurri, ipotizzando un ritorno della difesa a tre. L'esplosione di Karamoh e il contemporaneo problema alla spalla di Perisic - attese già nel pomeriggio le prime novità - potrebbero però ridisegnare un'Inter completamente nuova e con una trequarti insolita, quantomeno contro il Genoa. 

Con il ritorno di Icardi e il momento positivo di Eder, non sarebbe infatti impossibile immaginare un'Inter confermata con il 4-2-3-1 ma diversa negli uomini. 

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