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Punizione, umiliazione o segnale? Continua a far discutere l'inserimento nei minuti di recupero di Eriksen: tanti gli elementi di quello che è un caso all'Inter, dal rapporto con Antonio Conte, all'ingaggio pesante, al mal di pancia espresso in Nazionale. Quel che è certo è che l'avventura con i nerazzurri del centrocampista danese è ormai ai titoli di coda.

Eriksen, da colpo di mercato a peso

E adesso c'è anche il patrimonio tecnico e l'investimento, 27 milioni a gennaio e un ingaggio da 7 milioni per un giocatore in scadenza a giugno del 2020, da salvaguardare: ma come, se Antonio Conte continua a inserirlo, quasi provocatoriamente, sempre nei minuti di recupero? Nel frattempo il rapporto anche con il resto del gruppo sembra compromesso. Il tema tiene banco anche a Sky Calcio Club (nel video a inizio articolo). Se non era il calciatore congeniale al gioco dell'Inter, perché è arrivato a gennaio? E come ora può fare l'Inter a evitare un clamoroso autogol di mercato?

Eriksen, numeri horror al Fantacalcio

Per il 28enne ex Tottenham i numeri sono inevitabilmente agghiaccianti anche al Fantacalcio: 7 partite disputate, ma per un monte minuti di soli 218, di fatto poco più che due partite intere. Nessun bonus per il danese, una media voto insufficiente (5.62) e una svalutazione dai 17 fantamilioni iniziali già di 6.

Eriksen (Getty Images)
Eriksen (Getty Images)