Nicolas N'Koulou è attualmente separato in casa col Torino. Il 29enne difensore, infatti, si è rifiutato di scendere in campo nelle prime due giornate di campionato, sperando di essere ceduto nella finestra di mercato estiva. Così non è stato e N'Koulou è rimasto in granata, ma ora c'è da ricucire lo strappo con club e squadra.
N'Koulou ha spiegato la situazione ai microfoni de 'L'Equipe': "Sono un uomo leale, onesto e completo. Nella mia carriera, nessun compagno di squadra, allenatore o leader ha mai messo in dubbio la mia professionalità e ancor meno la mia formazione. Un professionista deve informare il proprio datore di lavoro del proprio lavoro e se non ha le condizioni ottimali per compierlo. Questo è stato rispettosamente fatto con l'allenatore e i compagni di squadra.

Per me un uomo si definisce dal rispetto, dalla sua parola. Sfortunatamente, mi sono reso conto che gli impegni sono difficili da mantenere. Ho preso atto che la società ha rifiutato la mia partenza quest'estate. Fedele ai miei principi, torno al lavoro senza che questi eventi mettano a repentaglio né la mia motivazione né la mia professionalità, figuriamoci difendere ardentemente i colori del Torino, perché la sua storia e i suoi tifosi se lo meritano".


Argomento trattato anche da Urbano Cairo nella conferenza stampa di presentazione di Verdi: "E' arrivato due anni fa, ho accettato di prenderlo in prestito con diritto. Terminata la stagione, il procuratore mi ha detto che poteva andare al Siviglia: io gli ho risposto che lo volevo tenere con noi. Non sapevo di eventuali promesse con il ds, l'ho riscattato. Io ho ammesso di ascoltare le opportunità per l'estate successiva, ma devono essere opportunità che riteniamo adeguate. E io non vado a rafforzare le concorrenti. Il tema si risolve nelle sedi opportune e sentire che non c'è con la testa in una partita fondamentale ci ha fatto molto male. Abbiamo spiegato cosa deve fare, è una cosa che sappiamo".