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  Roberto De Zerbi, allenatore del Sassuolo, ha parlato nel corso di un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport. Il tecnico degli emiliani si è soffermato sulla stagione appena conclusa e su quella che si aprirà ad ottobre.

L'intervista a Roberto De Zerbi

  "Crescere in classifica è difficile, perché dietro ci sono club come Fiorentina, Torino, Bologna e Cagliari che ambiscono anche all’Europa. Ma i margini di miglioramento non mancano: possiamo fare più punti e più gol, incassarne di meno soprattutto sui calci piazzati".

De Zerbi sui singoli


  "Parlerò di scommessa vinta quando Ciccio Caputo andrà in Nazionale. Allora sarò felice: è il mio giocatore ideale anche caratterialmente. Caputo ha un’intelligenza calcistica fuori dalla norma. Quando si abbassa lo fa con la qualità di un trequartista, quando attacca lo spazio ha un tempismo e una conoscenza dei movimenti incredibili. E non salta un allenamento.

Berardi, Locatelli, Boga, sono tutti pronti per un grande club. Ma vadano solo per essere protagonisti. Accontentarsi di far parte della rosa significherebbe buttare via talento e carriera. Di vita ce n’è una sola e le scelte sono determinanti. Non è vero che il treno passa una volta e basta: se ti impegni, ne passano tanti".

De Zerbi sui calciatori del Sassuolo


 "Tanti opinionisti pensano che io muova i giocatori come le marionette: sbagliato. Ero un 10 anarchico, come potrei farlo? Io cerco di dare una lingua comune alla squadra, ma poi esigo che siano i calciatori a scegliere le parole: la giocata da fare, la soluzione da trovare. Non voglio soldatini. Però mi piace che con uno sguardo due giocatori si intendano. Se poi con uno sguardo si intendono in undici, beh, significa che ho fatto bene il mio lavoro".

De Zerbi (Getty)
De Zerbi (Getty)