Il mancato trasferimento di Luis Suarez alla Juventus nella scorsa estate è uno dei rimpianti di mercato della Serie A, ma allo stesso tempo tutto il contesto che ha accompagnato la trattativa comunque conclusa con una fumata nera è inevitabilmente argomento di discussione in queste ore nei salotti del calcio parlato.

Caso Suarez, tutti i rischi della Juventus

In particolare è l'esame di italiano al quale si è sottoposto il calciatore in quel di Perugia ad aver attirato l'attenzione delle forze dell'ordine, sino a coinvolgere anche Fabio Paratici, uno dei vertici della dirigenza della Juventus, da ieri iscritto nel registro degli indagati. A spiegare qual è ad oggi la posizione della Vecchia Signora, considerando le poche e frammentarie notizie che stanno comunque venendo fuori, è l'avvocato Cesare Di Cintio, esperto in diritto sportivo, che è intervenuto ai microfoni di ansa.it.

Sulla posizione di Fabio Paratici

"Si tratta di una comunicazione a un indagato e al momento il reato riguarda false dichiarazioni al pm, che è un titolo di reato diverso da quello contestato ai vertici dell'Università. Siamo quindi in fase di indagine e sarebbe prematura qualsiasi tipo di previsione".

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Sui rischi che corre la Juve

"Le sanzioni, se viene accettata la responsabilità, hanno un ventaglio molto ampio e dipendono dalla gravità dei fatti accertati: vanno dalla ammenda sino alla esclusione dal campionato. Nel caso di specie tuttavia è prematura qualsiasi previsione dato che il procedimento è solamente in fase di indagine: per quanto riguarda un'eventuale responsabilità in campo sportivo servirebbe avere prima contezza dell'entità delle dichiarazioni del dirigente bianconero".

Sul ruolo della Giustizia Sportiva

"Se la procura federale ritenesse rilevanti questi ulteriori fatti potrebbe chiedere gli atti alla procura della Repubblica se ci sono fatti attinenti alla giustizia sportiva. Esiste una norma, ed è l'art. 32 comma 7 del Cgs FIGC, che sanziona disciplinarmente le condotte di dirigenti e società che commettono atti volti ad ottenere attestazioni o documenti di cittadinanza falsi o comunque alterati al fine di eludere le norme in materia di ingresso e tesseramento di stranieri in Italia".