Una lotta scudetto a tre: è la previsione di Ronaldo sulla prossima Serie A, alla Gazzetta dello Sport il Fenomeno gioca le sue fiches scudetto, non su un testa a testa tra Inter e Juventus, ma con il Milan campione d'Italia inserito in un triello che non permette pronostici.

Ronaldo sui giochi scudetto e sull'Inter

"Inter, Juventus, Milan: le tre favorite, ma in ordine alfabetico. Chi sarà “la” favorita lo vediamo a fine mercato. L'Inter poteva vincere lo scudetto già l’anno scorso, diciamo pure che ad un certo punto l’aveva praticamente vinto. Perché è tornato Lukaku, uno che soprattutto in Italia, come si è visto e come si dice, fa la differenza. Perché lui e Lautaro possono essere una coppia quasi perfetta, e si è visto anche questo. Tanto feeling, tanti gol: cose che fanno bene ad una squadra. L’Inter ha perso lo scudetto perdendo il derby e gestendo male gli unici due mesi di difficoltà della stagione: è in quei momenti che ti serve coraggio, vincere partite complicate invece di pareggiarle. Ti serve aggrapparti a qualcuno: aggrapparsi a uno grosso come Lukaku è più facile".

Ronaldo e la riscossa della Juventus

"Conosco abbastanza come funzionano le cose nel vostro campionato per sapere che la Juve non poteva permettersi un altro anno come quello passato. E sta andando sul sicuro. Allegri ha detto “Vincere lo scudetto è un dovere”, giusto?. Anche fare meglio in Europa, credo. Ma intanto dopo due anni senza scudetto la Juve non ha pensato a lungo termine, ma a vincere subito. Altrimenti non sarebbe andata su Di Maria e Pogba, no? Gente che non ha niente da dimostrare, gente che sai cosa ti può dare e difficilmente non dà. E soprattutto: giocatori che in Italia fanno la differenza, possono vincere alcune partite anche da soli. Pogba ko? Quella è sfiga. Ma di sicuro ci sarà quando si deciderà la stagione".

Ronaldo e le chance di conferma del Milan

"Il Milan parte almeno alla pari con Inter e Juve, dunque le favorite sono tre. E forse ancora più staccate dalle altre rispetto all’anno scorso. Al Milan c’è una base importante, fatta di giocatori e di un’idea di calcio che immagino resterà, ma si può ancora migliorare. De Ketelaere? Non lo conosco benissimo e credo che per valutare un giocatore non basti vederlo nel Bruges, anche se lui gioca pure in nazionale. Comunque la qualità, la fantasia e la modernità vanno sempre bene: può essere quello che serve ad una squadra che ha fatto vedere di essere anzitutto solida, non solo in difesa. Corti in attacco? Se Leao fa l’ultimo salto di qualità e Origi fa vedere, con continuità, quello che finora si è solo intravisto, direi di no. Altrimenti forse sì: Giroud non basterebbe. Ibra è un regalo che il Milan può farsi ad un certo punto della stagione. Ma credo che il primo ad essere curioso di vedere come tornerà sia proprio lui. Io quando combattevo con il ginocchio ogni tanto mi chiedevo: “Come sarà tornare?".

Ronaldo sul Mondiale senza Italia

"Brutto: mi dispiace perché sono un po’ “italiano”, ma credo dispiaccia a chiunque ama il calcio e vuole che al Mondiale ci sia tutto il meglio . È andata così, posso immaginare come si sentirà Mancini a novembre".