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Christian Eriksen, centrocampista dell'Inter, ha rilasciato un'intervista ai canali ufficiali nerazzurri in vista della sfida di stasera contro il Brescia. Il danese si è soffermato in particolare sul periodo appena trascorso, sul suo ruolo, ma anche sui ricordi legati all'Inter del Triplete. Queste le sue dichiarazioni.

Inter, le parole di Eriksen

“È stato un periodo difficile, durante il quale tante persone hanno lottato per le loro vite. Essere tornati in campo è bello, il protocollo impone regole che per forza di cose ti fanno vivere le partite in maniera differente rispetto a prima. Ci mancano i tifosi allo stadio.

L'Italia? Devo ammetterlo, ho avuto davvero poco tempo per scoprirla. Dopo neanche un mese e mezzo dal mio arrivo c’è stato il lockdown. Per quello che ho visto nel primo periodo, devo ammettere che si tratta di una bellissima città dove si respira in maniera chiara la passione dei tifosi per il calcio e in particolare il calore degli interisti, che sanno trasformare le partite quando sono allo stadio”.



Sul ruolo del trequartista

 “Prendere le decisioni in maniera veloce, passare la palla con il destro o il sinistro, creare il maggior numero di opportunità: so che negli ultimi anni il mio rendimento a livello statistico è stato importante, in Inghilterra. Ma io non guardo tanto ai numeri, quanto a quello che riesco a dare in campo, per i compagni e per la squadra”.
 

Sull'Inter del triplete

“Prima di arrivare in Serie A ovviamente ho sempre legato l’Inter all’anno del Triplete: era il 2010, ho ammirato le loro imprese clamorose e poi me li sono ritrovati al Mondiale in Sudafrica, dove avevo solo 18 anni. Pazzesco. Piano piano mi sto immergendo nella tradizione di questo club. Adesso però è il momento di creare insieme una nuova storia”.