Un migliaio di tifosi nerazzurri fuori dallo stadio Do Dragao, comprese famiglie con bambini: l'Inter chiederà approfondimenti all'UEFA sulle responsabilità del mancato ingresso ai tifosi provvisti di biglietto per la partita del ritorno degli ottavi di finale di Champions contro il Porto, come annuncia l'ad nerazzurro Beppe Marotta a Telelombardia.

Inter, chiesta indagine all'UEFA per i fatti di Oporto

"Quanto successo al Do Dragao è stato un fatto increscioso e deplorevole che noi abbiamo condannato. Oggi abbiamo inoltrato una richiesta di di atti investigativi all’Uefa: in mattinata abbiamo fatto un meeting. C'erano problemi di ordine pubblico, ma l'accordo era comunque quello di far entrare i tifosi anche se più lentamente. Il Porto era l’unico club a poter prendere una decisione. Questo ci è stato disatteso nel momento in cui i tifosi si sono presentati allo stadio".

Marotta: "Il Porto doveva farsi carico dei biglietti acquistati"

"Dal punto di vista regolamentare, all’Inter doveva essere riservato il 5% dell'impianto. E questo è stato fatto, i biglietti sono stati acquistati dai nostri tifosi. Per amore di verità, nel loro sito avevano segnalato come i tifosi italiani non avrebbero dovuto comprare altri biglietti per altri settori, ma gli altri tifosi residenti in Europa li hanno acquistati e nessuno gli ha intimato di non comprarli. Una volta acquistati, il Porto deve farsene carico, magari anche con il supporto dell’Inter, che ha messo a disposizione una quindicina di steward, che erano lì per occuparsi della sicurezza. Si trattava anche di nuclei familiari, di mamme e bambini. Class action contro il Porto? Ci sono gli elementi per arrivarci, noi come società faremo il possibile per tutelare i nostri tifosi nelle sedi competenti. Stiamo valutando quale iniziativa prendere per poter alleviare la loro delusione, soprattutto ai bambini, vogliamo ridare loro le emozioni che non hanno potuto vivere quella sera".