79 minuti in campo contro il Bologna, pochi secondi a Parma a inizio febbraio. Poi un mese di stop, e l'intera partita contro la Spal. Era il 10 marzo, e Luciano Spalletti optò per un massiccio turn over, lasciando fuori, tra gli altri, Perisic, Skriniar e D'Ambrosio. Quella giornata, Cedric Soares, titolare a destra, chiuse con un positivo 6.5, giocando prima basso e poi alto sulla trequarti. Sfiorò l'assist, e da un suo tiro sporco nacque il 2-0 con cui l'Inter vinse la partita. Da lì in poi, si pensava, sarebbe stato un crescendo per l'esterno portoghese, arrivato a gennaio per sostituire l'infortunato Vrsaljko con tante speranze, e invece è iniziata la sua fase peggiore.

In 7 partite, difatti, non ha totalizzato neanche un minuto, in campo: Lucio gli ha preferito sempre e comunque l'ottimo D'Ambrosio, senza concedergli neanche uno spezzone di partita. Eppure non è mai stato infortunato, e la sua condizione di fondo sempre stata buona. Solo scelta tecnica, insomma: un piccolo mistero, visto che in campo, nelle rarissime occasioni che gli erano state concesse, aveva fatto benino. 

Eppure il ragazzo prometteva bene. Appena arrivato, aveva giocato una discreta partita anche in Coppa Italia contro la Lazio, subentrando a Politano nei supplementari e realizzando un rigore della sequenza finale. Nulla da fare. 

Cedric non gioca e difficilmente giocherà da qui alla fine, e non verrà riscattato dall'Inter, che l'ha preso in prestito oneroso (1 milione) con riscatto a 11, che non verranno versati al Southampton. Il diretto interessato, dalla sua, continua ad aspettare il suo momento. Pochi giorni fa, prima della partita contro la Juventus, aveva dichiarato: “Qui mi sento come a casa, come in una seconda famiglia. Passiamo più tempo con il club che altrove ed è normale avere un bellissimo rapporto con i compagni, con lo staff, con tutte le persone che fanno parte del mondo nerazzurro. Milano è davvero magnifica, perfetta. A San Siro c’è un’atmosfera fantastica e quando vedi i tifosi, senti l’inno ed entri in campo per il riscaldamento, è come se volessi dare di più per loro”. Chissà se potrà farlo.