L'allarme Icardi, o quantomeno l'eco di una sirena che inizia a farsi avvertire pericolosamente, è scattato. Il capitano dell'Inter è finito nel mirino delle grandi d'Europa, e questi giorni, che precedono la chiusura di bilancio e i problemi relativi alla ricerca del pareggio di bilancio, sono improvvisamente diventati tormentati.

Che l'eventualità di un addio fosse contemplata non è certo una novità, e basterebbe guardare semplicemente le ultime due estati, caratterizzate dai tira e molla tra Wanda Nara, moglie e agente del giocatore, e la proprietà. 

Nella serata di ieri prima un saluto, poi degli arcobaleni, come se nel giro di due ore fosse prima andato via e poi fosse tornato il sereno. Messaggi criptici o meno, la realtà dei fatti è che Icardi, che in questi giorni sta lavorando per ottenere l'ennesimo rinnovo nerazzurro, per le prime due settimane di luglio, piaccia o meno, conserva una clausola di poco più di 100 milioni valida esclusivamente per l'estero, e di cui, giusto per fare un esempio, il Chelsea di Maurizio Sarri potrebbe approfittarne. Spaventa meno, nonostante le parole di Moratti e Tronchetti Provera, l'offerta della Juve, sia per chiari motivi ambientali, che Suning ha dimostrato di tenere in forte considerazione, sia perchè 50 milioni più Higuain, sulla carta comunque una soluzione in grado di offrire un ottimo centravanti ed un conguaglio già pronto, convince molto meno, per motivi di Fair Play che caratterizzeranno non solo questa sessione prossima a chiudersi, ma anche quella che partirà da luglio. 

SPALLETTI - Ieri sera, a margine di un evento a Perugia, anche Spalletti ha parlato dell'attuale situazione del capitano: “Sono un allenatore che tutte le sere ha un confronto con il direttore sportivo Piero Ausilio che mi racconta le cose come sono andate, ci sono delle cose che si fanno e che non dipendono da noi. Quando ci siamo lasciati abbiamo organizzato quello che fosse il probabile futuro nel quale c’è Mauro con la maglia numero 9. Nella prossima stagione farà molti più gol di quest’anno, per cui trovare un altro che faccia quello che ha fatto lui più molti altri non sarebbe facile. Ma se uno viene, ti paga ciò che deve pagare e il giocatore vuole andare, poi diventa superfluo quello che è il tuo pensiero".