Avrebbe fatto di tutto per avere in squadra il suo erede. Se non a livello tattico, almeno sul piano caratteriale e tecnico: parliamo di Pavel Nedved, uomo immagine della Juventus che all'epoca della trattativa Schick è stato un anello chiave. E che oggi, con il giovane attaccante ceco è tornato alla Sampdoria, e mentre l'Inter sta sul chi-va-là, torna clamorosamente alla carica. Il vice Presidente della Signora, subito dopo il KO col Barcellona, è stato sibillino: "Schick alla Juve? Tutto è ancora possibile". La Sampdoria, dalla sua, ha sì l'accordo con l'Inter alle medesime condizioni concordate all'epoca con la Juventus (30 milioni, pagabili in tre tranches), ma al pari del diretto interessato in questa fase intende riflettere. Mancano ancora oltre 5 settimane alla fine del mercato, data entro cui non è detto che il ragazzo possa risultare idoneo alle nuove visite mediche a cui si sottoporrà. Già da qui ai primi di agosto, in ogni caso, i suoi agenti torneranno in Italia per fare il punto. La Juventus, dalla sua, aspetta proprio come le altre parti. E intanto propone una formula a metà tra il prestito con diritto e l'acquisto a titolo definitivo: ovvero, un prestito (molto) oneroso, da 7-8 milioni, con diritto-obbligo di riscatto in base al numero di presenze accumulate nella stagione '17-'18. Una formula che andrebbe a soddisfare le richieste del ragazzo, che vuole sin da subito andarsela a giocare da vice Schick a Torino, e che andrebbe in qualche modo a garantire la stessa Sampdoria. Che, certo, se trovasse la possibilità di cederlo sin da subito all'Inter non avrebbe esitazioni. A Milano, peraltro, ci sono anche 2.3 esuberi (Murillo, Santon e Nagatomo, tra gli altri) che non dispiacerebbero per niente a mister Giampaolo.