Aperitivo di sabato santo, sabato che torna calcistico a tutti gli effetti per la trentesima giornata dopo la sosta per le nazionali. La Serie A apre al Dall'Ara con Bologna - Roma, sfida padre contro figlio, sfida che si affaccia sui quarti di finale di Champions League, sfida che regala ad Antonio Santurro da Parma (ma genitori di Frosinone) l'esordio assoluto nella massima serie a ventisei anni, sfida che ricorda con calore Fabrizio Frizzi ed Emiliano Mondonico, scomparsi di recente. Senza Ünder, infortunatosi in nazionale, Di Francesco schiera il tridente El Shaarawy, Perotti e Schick, preferito a Džeko nel ruolo di punta centrale col pensiero che va un po' su La Rambla. Donadoni si ritrova con Mirante squalificato e Da Costa col mal di schiena, Krafth viene rimpiazzato da Torosid?s, Poli recuperato e titolare con Donsah e Palacio, l'ex Destro in panchina con Crisetig, Džemaili out.

PRIMO TEMPO - La partita di Nainggolan dura poco meno di dieci minuti: un contrasto mette KO il belga che resiste fino al sedicesimo minuto prima di chiedere platealmente il cambio. Sarà il quarto d'ora più vivo della Roma - anche grazie a Radja - che subisce il contraccolpo al punto da smettere di giocare dopo lo svantaggio firmato Erick Pulgar. Il cileno è chirurgico nel battere Alisson su assistenza spalle alla porta di Di Francesco, figlio ingrato. Poli è una furia sulla destra e Kolarov appare più molle del solito. Schick ha invece le movenze giuste e fra un mancino parato dall'ottimo Santurro - non sarà l'unica parata del portiere esordiente - e un assist aereo sciupato da zero metri dallo sciagurato Strootman risulterà fra i migliori giallorossi della prima frazione. Sterili El Shaarawy e Perotti, è ancora il Bologna a rischiare di raddoppiare, ma né Palacio né Donsah hanno l'istinto killer nel chiudere il contropiede. Si va al riposo sull'1-0 per i padroni di casa. 

SECONDO TEMPO - Di Francesco cerca di dare la scossa spostando Perotti dietro a Schick con Gerson largo a destra, ma la situazione non si sblocca, e allora il tecnico ex Sassuolo richiama dalla panchina il bosniaco col nove sulle spalle. Allo scoccare dell'ora di gioco viene richiamato in panchina Stephan El Shaarawy dopo una prestazione in linea con quella dei colleghi Perotti e Schick: sicuramente insufficiente. Per raddrizzare la partita servono due mosse: l'ingresso di Defrel - attivo come mai questa stagione - per il peggior Strootman di stagione e tutto il repertorio di Džeko nell'area piccola: la progressione di Perotti è decisiva, il cross è delicato, ma serve tutta la caparbietà del bosniaco per segnare il gol che vale il pari con una precisa zuccata a sorprendere Helander e Santurro. Nel finale l'arrembaggio ospite sfiora più volte il gol-beffa per i padroni di casa, ma né Defrel - eroico Helander -né Perotti riescono nell'impresa di bucare ancora Santurro. Finisce 1-1, dopo quattro minuti di recupero e l'ennesima progressione cavalleresca dell'inesauribile Kolarov.