Il successo last minute della Juventus a San Siro è di quelli che ammazza il morale, ma il Napoli ha il dovere di vincere e provarci ancora, vista la trasferta romana che ancora attende i bianconeri fra due giornate. La Fiorentina, d'altra parte, vede scivolare avanti Atalanta, Sampdoria e Milan, tutte vincenti nel pomeriggio della trentacinquesima giornata. Nonostante la corsa Europa League si complichi per i viola, Pioli non si scansa - nonostante i suoi non vincano col Napoli dal 2008/09 - e sceglie Chiesa e Saponara a supporto del Cholito Simeone, in mezzo al campo torna il cervello fino di Badelj. Vitor Hugo - guai muscolari - è rimpiazzato da Milenkovi?, Laurini e Biraghi saranno i terzini. Gli ospiti si presentano al Franchi, fra una Miss in tribuna e un omaggio ad Astori in campo, fedeli ai soliti undici guidati dal carisma del totem Koulibaly, regolarmente in campo affiancato ad Albiol; Mertens ancora preferito a Milik. Fischia Mazzoleni assistito da Vuoto e Preti.

PRIMO TEMPO - Sei minuti per cambiare volto alla partita: Laurini lancia Simeone in profondità, Koulibaly si fida troppo del suo fisico e della sua progressione lasciando spazio al Cholito e successivamente abbattendolo col gambone alto sul petto. Mazzoleni non ha dubbi, indica sùbito il dischetto e ammonisce il difensore del Napoli. Dopo la chiamata al VAR il fischietto ribalta entrambe le decisioni: l'intervento del senegalese è fuori area, quindi punizione dal limite e rosso diretto per l'eroe della partita di Torino, che va anzitempo sotto la doccia. Il Napoli subisce il colpo, s'innervosisce - più volte Callejón rischia il rosso - e si svaga: sul rinvio che pare innocuo di Biraghi si avventa ancora Simeone, dimenticato da un Hysaj in gita scolastica agli Uffizi e da un Tonelli - dentro per Jorginho - con la testa alla promozione dell'Empoli. Reina abbandona i pali e il figlio di Diego l'infilza sotto le gambe per il gol che vale l'1-0. Sportiello si sporca i guanti solo sul corner insidioso di Mário Rui, Albiol, Badelj, Callejón e Laurini s'iscrivono al club degli ammoniti. Dopo tre minuti abbondanti di recupero, Mazzoleni manda tutti a schiarirsi le idee.

Il rosso a Koulibaly (Getty Images)

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SECONDO TEMPO - L'occasione per gli ospiti, scesi con altro piglio nella ripresa, giunge quasi subito col bel lancio di Callejón a pescare il mancino volante di Mertens in area: Sportiello si accartoccia e fa sua la sfera, non eccessivamente pericolosa, calciata dal belga. Il Napoli deve per forza concedere qualcosa alla Fiorentina, ma Chiesa e Veretout non riescono a raddoppiare. Sarri cambia Hamšík e Mertens dopo cinquantotto minuti di gioco: dentro l'artiglieria polacca, Milik e Zieli?ski, ma a segnare è ancora la Fiorentina. Corner di Saponara, zuccata di Badelj che colpisce sul fondoschiena Hysaj e sulla carambola che ne deriva, fra le statuine azzurre come in San Gregorio Armeno sbuca ancora Simeone, più lesto di tutti a bucare Reina per la doppietta personale. Il dramma sportivo diventa realtà dalle parti del Vesuvio, dove i fuochi d'artificio sono diventati lacrime amare. Eysseric si becca un giallo per fallo su Allan, unica nota lieta del pomeriggio napoletano: il brasiliano è un animale, ultimo baluardo del Napoli che, con ogni probabilità, si arrenderà allo strapotere della Juventus. Nel recupero Simeone timbra la tripletta personale in fuga solitaria e dice "tre" con la mano. Prima sconfitta in trasferta per gli uomini di Sarri, Pioli si riavvicina all'Europa, ma chi fa festa sta a Torino.