Miglior attacco contro miglior difesa: dopo otto giornate di campionato si sfidano al San Paolo le prime della classe. I due punti che le separano sono frutto dell'ottimo inizio di stagione del Bologna, che al Dall'Ara ha bloccato i nerazzurri tenendo il Napoli a zero per sessantasette minuti. A punteggio pieno e "forte" del coraggioso secondo tempo di Manchester, il mancato Ministro dell'Economia Maurizio Sarri schiera ancora i fedelissimi e - probabilmente - farà ricorso al turnover soltanto nel turno infrasettimanale. Spalletti segue a ruota il corregionale e conferma gli stessi undici del derby: prima volta in stagione. Icardi si coccola la statuetta del presepe con le mani alle orecchie e sfida Mertens, che dopo l'errore dal dischetto opposto a Ederson si troverà di fronte al più astuto pararigori d'Italia. Smaltiti i malanni, João Mário finisce in panchina per scelta tecnica con Brozovi? ancora out, ci sarà invece dal primo minuto Lorenzo Insigne. A Fuorigrotta fischia Banti con Rocchi e Pinzani addetti al VAR.

PRIMO TEMPO - All'Inter mancano i tre punti a Napoli dal 18 ottobre 1997, quando Winter e Galante regalarono la vittoria a Gigi Simoni e al primo Ronaldo milanese. L'undici di Spalletti si applica al pressing alto, ma il Napoli è di altra categoria e riesce sempre a sgusciare oltre la metà campo con le geometrie di un possesso palla oliato e organizzato. Marek Hamšík, fra i più positivi, ha lampi di genio nel servire Insigne, ma il numero ventiquattro è poco killer col colpo di testa a due passi di Handanovi?. Lo sloveno è il migliore dei suoi grazie ad una doppia parata su Callejón - Mertens al ventesimo, occasione nata dalla materia grigia di Hysaj nata sulle rive del lago Scutari. Borja Valaro cerca di raccordare con le membra vetuste difesa e centrocampo: da lui nascono le ripartenze guidate da Candreva - meno da un distratto Periši? - e proprio lo spagnolo ex Fiorentina ha sul destro la clamorosa palla gol sul finire di frazione: prima vera disattenzione di un enorme Koulibaly che consente a Reina di testare i riflessi. Prova superata. La paura per una volta fa quarantacinque, come il minuto in cui il ginocchio sinistro di Callejón si torce innaturalmente dopo un tackle su Nagatomo.

Lotta fra giganti (Getty Images)

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SECONDO TEMPO - Regolarmente in campo Callejón, i tifosi del Napoli si uniscono in un collettivo sospiro di sollievo. Un po' a sorpresa è l'Inter a sfiorare il gol con una progressione gerrardiana di Matías Vecino che poi, da posizione defilata, conclude in porta dopo un uno-due con Icardi: sulla linea salva Albiol in volo d'angelo. A ritmi meno intensi dei primi quarantacinque minuti, gli allenatori "resistono"alle sostituzioni fino al settantunesimo, quando João Mário prende il posto di Borja Valero e Zieli?ski quello di capitan Hamšík. La girandola di cambi prevede anche gli ingressi di Rog, Ounas e Cancelo al posto di un Candreva cresciuto parecchio col passare dei minuti. A meno di dieci dalla fine i guantoni di San Samir vengono sporcati dal siluro mancino di Zieli?ski da distanza considerevole. Esce anche Icardi, preservato in vista della gara di martedì: al suo posto Éder. A tempo scaduto altro miracolo di Handanovi? su un pallone che esce sporco, ma diretto in porta, fra la disputa Miranda - Mertens, tenuto in gioco da Nagatomo. Il giallo a Koulibaly - fallo su Éder - fa calare il sipario al San Paolo. Primo pareggio stagionale per gli azzurri, l'Inter tiene il passo.