Ultima di campionato per tutti, ultima coi colori del Genoa - molto probabilmente - per Mattia Perin, che passerà testimone e fascia di capitano al figliol prodigo Mimmo Criscito: in giacca e t-shirt bianca, emozionato fra un selfie e un giro di campo. Regolarmente in campo Belotti, guarito da una distorsione alla caviglia, mancheranno Sirigu, Ljaji? e Barreca, quest'ultimo fermato nel riscaldamento da problemi gastro-intestinali. In porta vanno così i duecentodue centimetri di Vanja Milinkovi?-Savi? - fratello minore di Sergej - sulle corsie De Silvestri e Ansaldi, Moretti rimpiazza Burdisso e completano il reparto Bonifazi e il solito N'Koulou. In avanti, Iago Falque e Berenguer poco dietro al Gallo. Padroni di casa con Pepito Rossi in panchina col ritrovato Pandev, la coppia offensiva è Lapadula - Medeiros. Difesa formata da El Yamiq, Biraschi e Izzo, Laxalt e l'ex Samp Pedro Pereira sulle fasce, in mezzo Veloso in cabina di regia fra Bertolacci e Bessa. Al Ferraris fischia l'esordiente Lorenzo Illuzzi (quarantacinque partite dirette in B negli ultimi tre anni), Scarpa e Luciano alle bandierine, quarto uomo Di Martino, Pezzuto e Di Iorio a VAR e AVAR.

Il saluto di "capitan futuro" (Getty Images)

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PRIMO TEMPO - Nonostante i ritmi da amichevole estiva e tutta la inesperienza di Illuzzi col fischietto fra le labbra, il Genoa riesce a farsi preferire ai granata nella prima frazione del soleggiato e ventoso pomeriggio ligure. Le ripartenze pericolose degli uomini di Ballardini sono almeno due, ma Medeiros e Laxalt non trovano l'attimo giusto per ispirare un Lapadula in versione diavoletto del pressing. Bertolacci, fra una gomitata presa da Rincón e un'altra rifilata ad Ansaldi, riuscirà a servire Lapagol, ma il provvidenziale fallo di N'Koulou - ammonito - al limite dell'area fermerà l'azione pericolosa. Chi si distingue sul rettangolo verde è Pedro Pereira, che regala personalità e discese sulla destra. Da un ex Sampdoria a un ex Genoa: Berenguer fa correre Belotti che penetra a sinistra attirando Izzo nella trappola che costerà il gol al Grifone: tackle disperato del frettoloso Armando e assist preciso del Gallo per Iago Falque tutto solo in mezzo all'area. El Yamiq e Biraschi latitano e un Toro molto cinico fa 0-1 dopo mezz'ora di gioco. Prima dei tre minuti di recupero concessi dal quarto uomo c'è tempo per un'altra punizione - conquistata e calciata da Medeiros - dal limite e un destro del neo entrato Omeonga - infortunato Izzo - bloccato facilmente da Milinkovi?-Savi?.

Gol dell'ex (Getty Images)

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SECONDO TEMPO - Pandev in, Miguel Veloso out: questa la mossa Ballardini a metà partita per dare maggior peso all'attacco con Lapadula troppo isolato e in balia degli umori di Medeiros. Proseguono i contropiedi del Genoa, ma è ancora il Torino a trovare il gol (al secondo tiro in porta della partita): Ansaldi è libero sulla sinistra - un po' in ritardo Pedro Pereira, comunque il migliore dei suoi - di mettere al centro rasoterra, fiera di statue di cera vestite in rossoblù e comodo appoggio in rete di Baselli, al posto giusto nel cuore dell'area. Perin si arrabbia e gli ospiti raddoppiano quando il cronometro dice cinquantotto. L'ultimo cambio di Ballardini è Pepito Rossi al posto dell'evanescente Bessa, ma pure l'ex Villarreal e Fiorentina farà fatica a valicare il muro eretto da Moretti e N'Koulou. Il Genoa riapre la gara a dieci minuti dalla fine: Molinari si scioglie sull'inserimento di Lapadula e serve erroneamente Pandev a centro area e il macedone, con l'ennesimo tocco sotto stagionale, scavalca il gigante Milinkovi?-Savi? per il gol che accorcia le distanze. Due minuti dopo Omeonga se ne va sulla destra e viene steso dal rude Ansaldi, che già iscritto all'albo degli ammoniti, rimedia il rosso. Pandev coglie la traversa con un altro pallonetto, ma la resistenza granata ha successo e il Torino torna a vincere a Genova col Grifo: non capitava dalla stagione 1981/82 e in quella occasione segnò il gol decisivo Paolo Pulici.