"La mia filosofia? L'amore. Tratto la palla come mia moglie o le mie figlie, ma le dico anche cosa deve fare e dove deve andare. L' amore va guidato". [Hristo Stoichkov]

 

Ci sono giocatori di poker capaci di vincere un Pallone d'oro, ci sono quelli di enorme talento la cui carriera rischiava d'essere rovinata per una squalifica a vita, ce ne sono altri che piangono incontrando il Papa o si emozionano giocando con le figlie, altri ancora hanno vinto quattro campionati spagnoli di fila, cosa che a Messi non è riuscita, ad esempio. Esistono talenti che hanno trascinato una nazionale europea mai andata oltre il primo turno nella massima competizione continentale al quarto posto in un Mondiale, perché si sa, Dio è bulgaro, o almeno così dicono.

 

DIO E' BULGARO - Hristo Stoichkov nasce e cresce a Plovdiv ma si fa notare nel CSKA Sofia, in tutti i sensi: detto Kamata (il Pugnale) segna 132 gol in 151 presenze, vince campionati, coppe ed una Scarpa d'Oro, ma nel 1985 la combina grossa. Finale di ritorno di Coppa bulgara, all'andata Hristo ne fa 4 al Levski nel derby balcanico, nel re-match cambia irriverentemente numero di maglia e sceglie proprio il 4, abbandonando la storica casacca #8, la stessa lasciatagli amichevolmente da Dino Baggio all'arrivo a Parma. Nella gara scoppia una rissa furibonda e Stoichkov se la cava con poco: radiazione a vita. Dio, o forse il partito comunista bulgaro, ci mettono lo zampino, annullando la squalifica e regalando al mondo uno dei maggiori talenti ch'abbiano mai calcato i rettangoli verdi negli anni '90.

 

DREAM TEAM - Il Barça di Cruijff lo nota e l'acquista dando vita a ciò che resterà nella storia sotto il nome di Dream Team, la risposta pallonara a Bird, Jordan, Stockton e Magic Johnson, star della pallacanestro a stelle e strisce. In blaugrana Stoichkov diventa El Pistolero e insieme a gente del calibro di Romario, Zubizarreta, Guardiola, Salinas e Koeman mette in ginocchio Spagna ed Europa, conquistando quattro volte la Liga (consecutivamente), una Coppa dei Campioni ed una Supercoppa Europea. Al Camp Nou diventa l'ayatollah per il frenetico ripetersi di quel gesto con le braccia al cielo per protestare con compagni, avversari, allenatori ed ovviamente arbitri; ne sa qualcosa il fischietto Urizar, che poco dopo aver espulso il nostro beniamino ricevette un bel pestone, 6 mesi di squalifica (poi ridotti a 10 settimane), che volete che sia? Il ricordo lasciato in terra spagnola resterà per sempre grazie al libro Ciento per Ciento, scritto da Paco Aguilar e Xavier Torres, la  cui prima copia autografata, tradotta in bulgaro, è stata acquistata per 3 milioni di lire da Hristo Danov, ex Presidente della Federcalcio.

 

USA '94 - Al Mondiale americano Stoichkov trascina i leoni bulgari in semifinale, dove la magica corsa s'arresta al cospetto del Divin Codino proprio alle porte di Pasadena. El Matador dei Balcani gioca contro tutto e tutti, compreso il direttore di gara dell'ottavo di finale contro il Messico Jamal Al Sharif, colpevole d'aver favorito in mondovisione i chicani guidati da Jorge Campos, al quale Hristo segnerà uno dei gol più belli in carriera. Sarà la partita della sofferenza con l'uomo in meno, la partita della celebre dichiarazione 'Dio è bulgaro' e del verguenza ringhiato al direttore di gara siriano dopo la vittoria balcanica al calci di rigore. Nei quarti i bulgari si presero la briga d'eliminare pure la Germania di Voeller, che aveva simpaticamente ironizzato sulle qualità di Hristo Re: 'Stoichkov? L'abbiamo studiato in tutti filmati in cui alla fine perdeva' . Chiuderà la manifestazione da capocannoniere mettendo in bacheca il Pallone d'Oro 1994, soffiato a Baggio e Paolo Maldini: 'Paolo è il miglior difensore al mondo, ma io il miglior attaccante, funziona così'.

 

HRISTO SI E ' FERMATO A PARMA - Abbandonata Barcellona per qualche screzio di troppo con Cruijff, apparentemente geloso della sua popolarità, Stoichkov sbarca al Parma di Tanzi in un'operazione da 32 miliardi di vecchie lire fra cartellino e ingaggio. Soffiato all'Inter dopo un blitz decisivo di Pastorello in Catalogna, in Emilia il bulgaro fa parlare di Scudetto, gli abbonamenti s'impennano ma alla lunga delude, come quella volta contro la Juventus in cui toccò la palla di mano beffando arbitro e Peruzzi, chiedendo anche l'espulsione del portiere bianconero per l'intervento irregolare e mandando su tutte le furie Marcello Lippi, che l'apostrofò truffatore. In forza ai ducali Hristo ha pure il tempo di divenire co-fondatore ed amministratore di un istituto di credito tra i cui azionisti figuravano soltanto celebrità bulgare. Poco prima del Natale '95, invece, insieme al compagno Crippa sfiorò la rissa con un vigile urbano, colpevole d'aver multato le auto dei calciatori posteggiate in divieto di sosta.

 

"Cercasi in affitto villa per abitazione Hristo Stoichkov, 4-5 camere da letto con parco da 300-500 mq, in citta' o cintura citta'. Telefonare a: Parma Calcio" [inserzione comparsa sulle pagine di cronaca della "Gazzetta di Parma" il 23 luglio 1995]

 

A Parma segna poco, non vince nulla e soffre la presenza dello scalpitante Pippo Inzaghi e dell'idolo di casa, Gianfranco Zola. Dopo qualche insulto ai tifosi, inferociti con squadra e Nevio Scala, Hristo Re, ormai decadente, fa ritorno al Barcellona. Privo di Cruijff, fa in tempo a vincere una Copa del Rey, una Coppa delle Coppe e la seconda Supercoppa Europea prima di portare a spasso il suo dinamitardo sinistro fra Arabia, Giappone e Stati Uniti, dove lascia il segno aggiungendo al già ricco palmarès una Coppa d'Asia con l'Al-Nassr, una Coppa dell'Imperatore coi Kashiwa Reysol ed un campionato statunitense coi D.C. United.

 

EURO POKER STAR - All'Europeo '96 Hristo regala ancora perle: sul campo sfiora la qualificazione ai quarti segnando 3 gol in 3 gare (uno gli fu ingiustamente annullato per fuorigioco), ma in conferenza stampa dà il meglio di sé. Prima del delicatissimo match con la Francia Stoichkov arriva per ultimo, atteso da tutti, è il Re e fa quello che vuole, scruta la sala, alza l'indice e lo punta in direzione del giornalista Metodi Mantchenko, che raccolti i suoi averi, lascia la sala fra gli applausi della stampa bulgara. Perché? "Ha scritto delle bugie, ed io parlo solo coi gentiluomini". Retroscena vuole che il povero addetto stampa avesse solo raccontato non tanto della nottata del campione passata a giocare a poker tra alcol e sigarette, quanto della clamorosa sconfitta di Hristo sul tavolo verde (perse 600 £) fra un full ed una scala. Citando una celebre pellicola dei fratelli Coen, direi: 'non si scherza con Jesus', pardon, con Hristo.

 

Alan Bisio

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