Il Genoa è stato il primo a crederci, ma anche il primo a dover alzare bandiera bianca di fronte a cifre e blasone di avversari maggiormente intenzionati ad affidarsi al suo talento. Stiamo parlando di Stephan El Shaarawy, prodotto proprio del vivaio del Grifone e lanciato in Serie A a dicembre del 2008, diventando così il più giovane esordiente nella massima categoria (appena 16 anni, 1 mese e 24 giorni) nella storia del club ligure, entrando anche nel ristretto ed esclusivo club della top 10 dei più "in erba" di sempre a debuttare nel nostro campionato. Merito anche di Gian Piero Gasperini, sempre molto abile e lungimirante nell'intuire le qualità dei potenziali campioni e sfruttarne al massimo la freschezza e la voglia di imporsi. E al Faraone è bastato poco per salire di livello. Un'ottima stagione in B a Padova, in prestito dal Genoa, chiusa con nove reti, poi ecco la chiamata del Milan. Da lì una continua escalation, fino ad arrivare ad oggi. A Roma, dopo continui alti e bassi, ha trovato stabilità ed è un punto fermo della squadra di Spalletti prima e Di Francesco poi. Ma la riconoscenza e il ricordo delle origini non potranno mai svanire.
Difesa a tre composta da Aleandro Rosi (prodotto del vivaio della Roma, 74 apparizioni in A coi giallorossi), Berat Djimsiti (portato in Italia proprio dall'Atalanta a gennaio del 2016) ed Ervin Zukanovic (appena sei mesi nella Capitale, dopo la parentesi Sampdoria).
Centrocampo a quattro completato da Gaston Ramirez (a Bologna i primi sprazzi di talento nel nostro Paese), Andrea Bertolacci (altro elemento cresciuto nelle giovanili romaniste) e Piotr Zielinski (l'Udinese la sua prima compagine da professionista).
Nel tridente con El Shaarawy ci sono Alberto Paloschi (una vita col Chievo, 144 partite e 42 marcature) e M'Baye Niang ("talento a intermittenza" nella storia recente del Milan).
C'è la dura legge del gol, ma anche la dura legge dell'ex. Ed, ovviamente, anche quella che più ci interessa: ovvero la dura legge del gol dell'ex.
Quanti di voi, nello schierare la fantaformazione, almeno una volta - se non spesso - vi siete ritrovati a dover scegliere tra due calciatori praticamente equivalenti a livello fantacalcistico, ed avete pensato "Si, però Tizio è un ex. E magari...".
Già. Perché da che mondo è mondo, anche se non verificata a livello statistico, esiste una legge non scritta che dice che l'ex punisce sempre. Vero? Falso? Solo il futuro può dirlo. Quel che è certo è che, vista anche la frenesia del calciomercato italiano, di settimana in settimana in Serie A decine di ex incontrano le loro vecchie squadre, e col dente più o meno avvelenato. Ecco perché, ad ogni turno di campionato, e solo qui su Fantagazzetta, convinti di farvi cosa gradita, proveremo a proporvi addirittura un undici di ex "consigliabile" in sede fantacalcistica.