Kalidou Koulibaly, difensore del Napoli impegnato con il Senegal ai prossimi Mondiali in Russia, è stato intervistato da 'So Foot': "Lo scudetto lo abbiamo perso contro squadre che avremmo dovuto battere: Sassuolo, Milan, Chievo. Anche se giocare sempre dopo la Juve non era facile, perché influisce sulla pressione per il risultato. Capisco che fossero in Champions, ma ad un certo punto ne sono usciti ed è stata dura psicologicamente. E difficile è stato assistere alla sconfitta dell’Inter con la Juve. 
Non mi ricordo più cosa sia successo dopo il gol alla Juve, è stato importante ricambiare l'affetto della gente. La maglia a Maradona? Non ci credevo, ma poi mi ha inviato una foto e lo ho pure incontrato.

Adesso ho ancora tre anni di contratto, vedremo. Peccato che Reina sia andato via. 

Benitez mi chiamò...ma gli riattaccai in faccia due volte, pensavo fosse uno scherzo. De Laurentiis voleva uno sconto, perché ero dieci centimetri più basso di quanto aveva letto su Internet. Benitez mi diede una lezione con bicchieri e forchette al posto di difensori e attaccanti. E mi chiedeva come mi sarei mosso. In quindici minuti ho imparato un sacco di cose.

Sarri, invece, all’inizio non mi calcolava. Gli chiesi di essere ceduto, il club si oppose. Poi iniziò a farmi giocare, pur di non uscire dai titolari giocavo anche se ero sfinito. Sarri mi ha trasmesso un’altra visione del calcio. Certi allenamenti senza opposizione sono da pazzi".