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Francesco Paolo Console - 52 anni e il fondatore, il titolare, il presidente e il Ceo della società di  consulenza finanziaria "Console and Partners”- ha parlato della sua volontà di acquistare il Torino nel corso di un'intervista concessa a Tuttosport.

 

 

Acquisto del Torino?

«Nella conferenza di oggi volevamo in qualche modo cercare di stanare Cairo, ora. Anche solo così, vista la sua chiusura. Quasi una forma di provocazione. Ci hanno chiesto di ospitare una conferenza quasi a tutti i costi... Mi spiace davvero, è stato un errore, ma adesso passiamo oltre, per favore. Un salto di qualità anche nella comunicazione davanti all’opinione pubblica è necessario a vantaggio di tutti. Non si deve mai dimenticare che qui si vuole comprare una squadra di calcio. E non una qualsiasi, ma il Toro. Che rappresenta una parte fondamentale e gloriosa della storia del calcio. Con tifosi molto attaccati alla fede granata. Quello che finora abbiamo fatto noi è stato creare il veicolo utile per realizzare questo progetto. Ma occorre anche tutelare il rispetto della comunicazione nei confronti dei media e dei tifosi. Proprio per questo vorrei muovere un passo in avanti e andare oltre».  

 

Compratori?

 

«Sono 4, al momento. Ma non posso fare nomi: abbiamo firmato un patto di riservatezza con indicate penali chiare, devo attenermi alla loro volontà di restare coperti per adesso. Finora hanno voluto proteggere la loro identità e i loro affari, visto che Cairo ripete di non voler vendere. Ma le preciso subito una cosa: la mia è un’importante e radicata società di consulenza finanziaria con interessi in tutto il mondo, con il cuore a Torino ma con sedi in molte metropoli del pianeta. In particolare gestiamo 8 fondi di cui uno totalmente mio. Creiamo business, facciamo e favoriamo affari in tutta Europa, in Cina, nel Nord America, nel Qatar, negli Emirati Arabi... E via elencando. Non metterei mai il mio nome al fianco di operazioni strampalate. La metto io la faccia, adesso. Non ci arrenderemo».  

Cairo (Getty)
Cairo (Getty)