Berlusconi sta meglio, il mercato è iniziato, ma restano ancora due incognite enormi sul Milan: di chi sarà la proprietà societaria, dal 2016-2017? E chi sarà il primo allenatore del nuovo ciclo?

Quel che è certo è che anche la seconda scadenza data alla cordata cinese ed a Fininvest per definire la cessione societaria è alle porte. Stando alle ultime indiscrezioni, peraltro, la cordata vorrebbe arrivare subito all'80% e non più al 70% dell'acquisizione: il Cavaliere sembra ormai convinto, ma mancano ancora annunci e date. 

L'unica, per il momento, resta quella del 30 giugno, entro cui si potrebbe andare alla decisione, per poi portare la firma del preliminare d'accordo entro il 7 luglio, giorno in cui a Milanello inizierebbe il ritiro. Un ritiro che ad oggi, però, non ha una guida tecnica: ieri Brocchi ha tirato i remi in barca, e di fatto s'è dimesso. Nel suo futuro ci sono Brescia o Bari, ma Berlusconi - non convintissimo di Giampaolo, a differenza di Sacchi e Galliani - vorrebbe provare a fargli cambiare idea. Difficile, se non impossibile, considerato anche che l'avallo del nome del nuovo tecnico deve passare anche attraverso la nuova proprietà. Che, dalla sua, preferirebbe al limite Montella (non De Boer né Capello, in merito ai quali non troviamo alcun riscontro), altro pallino del Presidente sin dal 2013. 

Il quale, peraltro, Presidente dovrebbe rimanere, seppur onorario, con Galliani a dirigere l’area sportiva, almeno finché la cessione non sarà completata sino all'acquisizione del 100% delle quote. Che potrebbe iniziare in settimana: Sal Galatioto, l'uomo di fiducia dei cinesi, arriverà domani mattina a Milano. 

Molto presto, invece, verrà presa una decisione in merito all'Aeroplanino: la Sampdoria ha già dato il suo benestare, Montella può andar via per 1.2 milioni. Al suo posto, paradossalmente, a Genova potrebbe arrivare lo stesso Giampaolo o Pioli. Berlusconi e Galliani decideranno nelle prossime ore.

Ezio Azzollini