È stata depositata ieri pomeriggio l’attesa perizia disposta dalla Procura di Avellino sui 95 tamponi della Lazio, sequestrati nelle scorse settimane e riprocessati lo scorso 10 novembre- Al momento, stando a quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, è Massimiliano Taccone, responsabile legale della Futura Diagnostica (il laboratorio che ha effettuato i test) l’unico iscritto al registro degli indagati.

Tamponi Lazio, le idee della procura

L’inchiesta nasce proprio con il sequestro dei tamponi del gruppo Lazio effettuati il 6 novembre - successivamente saranno prelevati dalla procura tutti i documenti relativi a oltre mille prelievi da maggio - prima della partita dell’8 contro la Juventus, cui alla fine non prenderanno parte i tre “sospetti” positivi: Immobile, Leiva e Strakosha. La Procura federala ha aperto un’inchiesta sulla Lazio per accertare eventuali violazioni ai protocolli sanitari. Avviene il giorno dopo il giro di tamponi che i giocatori biancocelesti hanno effettuato per la gara di Champions con lo Zenit, da cui emergono le positività di Immobile, Leiva e Strakosha per il laboratorio scelto dall’Uefa, Synlab, mentre per quello di Avellino a cui si appoggia la Lazio solo Immobile è debolmente positivo. I tre erano convocati per la gara della domenica precedente a Torino e Immobile e Leiva erano scesi in campo. Anche successivamente ci saranno esiti discordanti con quelli dei laboratori Synlab e Campus biomedico di Roma. Alla Procura, attraverso la lettura scientifica dell’esperta Landi, toccherà stabilire se tutto si è svolto in regola o qualcuno ha violato le regole e commesso dei reati. Mentre al vaglio ci sono anche i rapporti tra laboratorio, Lazio e Asl. E anche per questo è stato ascoltato il medico della Lazio Ivo Pulcini come persona informata sui fatti.

Caos tamponi per la Lazio

Procede parallelamente l’inchiesta degli ispettori della Figc che adesso potrebbe ascoltare nuovi testimoni, giocatori compresi. Per concludere la fase istruttoria però si attende anche che venga tolto il segreto istruttorio sulle indagini dell’ufficio giudiziario di Avellino per poter andare più a fondo sui rapporti della Lazio con il laboratorio irpino, ma soprattutto per capire se c’è stata violazione nei protocolli e come è stata informata la Asl competente e se ha potuto controllare tutti i passaggi di giocatori diventati positivi e poi di nuovo negativi, e dunque in campo, nel giro di pochissimi giorni. Serve capire se, in alcuni casi di bassa viralità o di positività solo al famoso gene N, il medico possa aver gestito il caso senza aver coinvolto la Asl. Ovviamente sarà la Procura ad appurarlo, prima quella di Avellino ma anche quella della Figc. 

(Getty Images)
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