Che i rapporti tra Aurelio De Laurentiis e Maurizio Sarri, dal momento della loro separazione, non siano stati propriamente idilliaci lo si era ormai capito. Più sfuggente il tecnico, più pungente il presidente, il n.1 del Napoli è tornato all'attacco, per così dire, dalle colonne de L'Equipe: "Della scorsa stagione resta sì il piacere di aver giocato molto bene, ma poi resta anche l’amarezza di non aver vinto nulla. A Sarri noi abbiamo dato tutto, ma non abbiamo vinto nulla negli ultimi tre anni".


Il tutto, ovviamente, accompagnato dall'elogio al nuovo mister degli azzurri, Carlo Ancelotti: "È una persona deliziosa, entrata per sbaglio nel mondo del calcio. Avrebbe fatto cose straordinarie in qualsiasi settore. Perché è un uomo sereno che non ha rivincite da prendere, che esprime equilibrio e l’equilibrio è una virtù rara".

LA QUERELLE CON DE MAGISTRIS - Non è certamente un momento facile, quantomeno mediaticamente, per il presidente del Napoli. Attaccato da una parte della tifoseria per un mercato ritenuto non all'altezza e inviperito dall'acquisto del Bari, che a qualcuno non è andato giù, e attaccato anche dal sindaco De Magistris, con cui le frecciatine non mancano da diversi anni per dei contenziosi tra il Napoli ed il comune. Alcuni esponenti della Curva B del San Paolo hanno invitato il primo cittadino a vedere la partita in curva, invito che De Magistris ha accettato: "Li ringrazio per l'invito per Napoli-Milan, ma sono fuori e sarò in curva con voi nella prossima in casa con la Fiorentina. Dopo i reiterati e offensivi attacchi alla città ed ai napoletani, ho deciso di non sedermi più accanto a De Laurentiis".

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