Sette giorni all'appuntamento con la storia. Questa sera toccherà all'Atalanta di Gasperini, tra una settimana alla Fiorentina di Italiano. La finale di Conference League vedrà i viola protagonisti contro l'Olympiacos, per una rivincita col destino che i toscani non vogliono fallire.

Un qualcosa ribadito anche da Pietro Terracciano, che ha presentato così la finalissima del 29 maggio, in occasione del media day organizzato dalla UEFA.

Finale Conference, le parole di Terracciano

Di seguito, questo uno stralcio delle sue parole:

Verso la finale

"Un momento importante sia per noi che per la città. Lo stiamo vivendo con la giusta concentrazione e la giusta ansia, normale che sia così. Sappiamo cosa ci aspetta, manca ancora una settimana. Già domani contro il Cagliari ci aspetta un'altra gara importante che ci aiuterà ad arrivare ancora più preparati alla finale".

Sull'Olympiacos avversario

"Qualche accenno lo abbiamo studiato, ma in questo momento bisogna pensare anche agli attaccanti del Cagliari visto che dobbiamo vincere domani per garantirci l'Europa. Sappiamo comunque che sarà una squadra forte e che non è arrivata in finale per caso".

Sui rigoristi dell'Olympiacos

"A quello ci pensiamo tra qualche giorno. Non dobbiamo viverla con frenesia, ma con la giusta consapevolezza".

La lezione della scorsa stagione

"Ci lascia qualcosa a livello di sensazioni emotive, perché poi è una gara completamente diversa. Sappiamo l'importanza che rappresenta per tutti noi. A livello emotivo sappiamo cosa ci aspetterà, poi ci sarà da giocarla in campo contro un avversario forte. Quello che abbiamo fatto in questi due anni conterà poco perché è una partita secca e anche per loro sarà così. Noi ci arriviamo pronti e daremo tutto per portare il trofeo a Firenze".

La spinta di Firenze

"A livello personale la vicinanza della città l'abbiamo sentita sempre, anche l'anno scorso. Differenze non ne vedo. So che la trasferta ad Atene è più complicata rispetto a quella dell'anno scorso a Praga, noi saremo sempre grati ai tifosi che ci hanno accompagnato sempre. Sarà una motivazione in più".

Il dualismo con Christensen

"Lui è un ragazzo positivo, una persona spettacolare. Dal primo giorno in cui è arrivato si è creato un rapporto speciale fra di noi. Mi è dispiaciuto quando si è infortunato, ora è tornato e sta bene. Io posso solo essere contento di lavorare con persone del genere".