Da quando è tornato in veste di allenatore, De Rossi ha cambiato la sua Roma. Gioco propositivo, arioso, a tratti divertente: doti sconosciute ai giallorossi targati Mourinho e sconosciute anche alla classifica, che ora sorride in maniera diversa.

Alle spalle dell'Atalanta e in rampa di lancio con il Bologna, la Roma insegue la Champions. Merito anche del nuovo entusiasmo che ha rilanciato chi, ormai, era finito ai margini o sottotono con il tecnico di Setubal. 

Tra Feyenoord ed il Torino: cambiano le gerarchie di De Rossi?

Le grandi rotazioni avviate tra Rotterdam e Frosinone hanno mostrato che la rosa di De Rossi è ampia e piena zeppa di jolly. Soprattutto, hanno mostrato che l'Europa League può spesso sovvertire le gerarchie di formazione anche in campionato. Basta chiedere a Svilar, nuovo portiere titolare della Roma, che si è riconfermato prezioso e fondamentale anche allo Stirpe.

Un esempio che ora sperano di seguire altri tre calciatori di De Rossi: Azmoun, Zalewski e Diego Llorente. L'iraniano è andato a segno nella sfida con il Frosinone, merito del nuovo allenatore che lo ha trasformato definitivamente in centravanti. Adesso è lui il primo cambio di Lukaku e chissà che non possa tornare utile e decisivo anche nei 180' tra Feyenoord e Torino.

Proveranno a convincere De Rossi anche il polacco e lo spagnolo. Quest'ultimo vuole guadagnarsi il riscatto dal Leeds e la permanenza nella Capitale a suon di prestazioni, mentre il primo ha un nuovo ruolo da dover scardinare. In posizione più avanzata, Zalewski può tornare utile con qualche bonus improvviso, ma la concorrenza sulla fascia non è poca: Europa League e campionato saranno i palcoscenici utili per guadagnare spazio e minuti.