Nuove dichiarazioni nel delicato pomeriggio a Congresso UEFA a Montreaux, dove il presidente della FIGC Gabriele Gravina è stato eletto nel Comitato Esecutivo UEFA: il numero 1 di Federcalcio torna a spiegare il no alla Superlega, e la sua critica alla natura del progetto dei 12 club ribelli.

Superlega, l'intervento di Gravina

"Juve, Milan e Inter rappresentano 72 scudetti? Il nostro compito non è difendere gli scudetti ma il valore dello sport e di rispettare il radicamento sul nostro territorio. Non ci possiamo permettere di offuscare i tanti sacrifici di una filiera straordinaria che comincia dai dilettanti a salire. Il calcio è un know how che appartiene alla gente e ai tifosi, pur riconoscendo grandi capacità a importanti club che sono una vetrina altamente significativa per il nostro calcio". 

Gravina: "Accelerare le riforme"

"Non sono deluso. Capisco che ci sono dei momenti di grande difficoltà, loro stanno vivendo un momento difficile come tutto il calcio italiano e mondiale. Dobbiamo ripartire alcune responsabilità, per quanto mi riguarda farò di tutto perché ci sia una accelerazione per far passare questa linea di innovazione sotto il profilo delle riforme ma soprattutto sotto il profilo del controllo dei costi. Non è pensabile far passare come progetto innovativo un progetto che ha solo apparentemente l'obiettivo di aver maggiori ricavi".