Cristiano Biraghi, capitano della Fiorentina, ha parlato nel corso di un'intervista concessa a Tuttosport. Queste le parole del difensore viola in vista della sfida contro la Juventus.

Biraghi sulla Juventus

Juventus?

 «Noi affrontiamo tutte le partite allo stesso modo, con il gioco e la nostra identità, e così proveremo a fare anche domani. Nelle ultime due trasferte abbiamo pareggiato con l'Inter e vinto a Napoli e questo ci ha dato ancor più fiducia». 

 All'andata finì con una sconfitta nel recupero per un autogol... 

 «Risultato ingiusto, se c'era una squadra che meritava di vincere quella sera era la nostra, per la prestazione e le tante occasioni. Che dire? Faremo di tutto per rifarci e riscattare quella ingiustizia». 

 

Intervista a Biraghi su Vlahovic

Vlahovic sarà il pericolo numero uno? 

 «Tutta la Juve è forte. Certo, quanto ha fatto e sta facendo Dusan è sotto gli occhi di tutti, dimostra il giocatore che è e quello che può diventare. Sarà difficile fermarlo, ma la Juve non è solo lui». 

 Conoscerlo bene può aiutarvi in qualche modo ad affrontarlo meglio? 

 «Diciamo che può rivelarsi un vantaggio, però pure lui conosce noi». 

 State comunque dimostrando di aver assorbito piuttosto bene la sua, pur pesante, partenza. 

 «Ognuno è responsabile delle proprie scelte, Dusan ha fatto la sua e questo è il calcio. La sua cessione ha fatto clamore soprattutto per la rivalità fra le due piazze. In ogni caso, finché lui è stato con noi ha sempre dato il massimo. Detto questo, se stiamo assorbendo bene il suo addio il merito va al supporto incredibile dei nostri tifosi, a un gruppo molto unito e in particolare alla società che, a proposito di scelte, l'estate scorsa ne ha fatta una che si sta rivelando azzeccatissima: Vincenzo Italiano. È solo al secondo anno di Serie A, ma ci ha dato la svolta». 

Biraghi su Italiano

 Che cosa ha portato questo allenatore? 

 «Già dopo le prime settimane di lavoro gli dissi: “Somigli ad Antonio Conte”. Ho lavorato con Conte all'Inter, dal punto di vista tecnico-tattico sono all'opposto ma sono simili per temperamento, carattere, per come sanno caricare il gruppo. Entrambi sono tecnici molto esigenti con i giocatori, li spingono sempre a crescere e migliorare. Con un allenatore così sei stimolato a dare il massimo, per forza. E come ha saputo fare in questi anni l'Atalanta di Gasperini, pure la Fiorentina di Italiano sta acquisendo una propria identità». 

 Quindi questa Fiorentina può diventare la nuova Atalanta? 

 «Con la società, l'allenatore e la tifoseria che abbiamo, può decollare un progetto a lungo termine come quello che ha permesso alla squadra bergamasca di qualificarsi con continuità in Champions e in Europa League, risultati straordinari».