La Figc prevede grosse perdite economiche dopo lo stop forzato a causa dell'emergenza Coronavirus. Un mese e mezzo di nulla che può costare ben 650 milioni di euro se non si dovesse riprendere questo campionato. In caso invece, come sembra, di possa riprendere a maggio, la perdita sarebbe comunque elevate, ma più gestibile, meno di 200 milioni.

I vertici del calcio italiano stanno comunque cercando un modo per affrontare l'emergenza senza chiedere aiuti allo Stato. Una delle misure in discussione è il taglio dello stipendio di calciatori, come confermato ieri da Gravina, presidente della Figc: "In questo momento di emergenza il taglio degli ingaggi non è da considerarsi un tabù. Ci dobbiamo mettere tutti intorno a un tavolo, la crisi e l'emergenza valgono per tutti e anche il nostro mondo deve avere la capacità di essere unito".

Della stessa idea il Ministro Spadafora, mentre è titubante l'Assocalciatori. In un primo momento sembrava contraria, ma ora sembra pronta ad un'apertura, seppur con molta cautela. Nei prossimi giorni la situazione evolverà nella riunione prevista domani in videoconferenza.