Dopo le ore frenetiche dell’escussione del pegno da parte di Elliott e del cambio al timone del club, in attesa del nuovo cda che verrà nominato il 21 luglio, è il momento del grande silenzio per il Milan. In particolar modo per il protagonista più oscuro di tutta l’ultima annata rossonera, il presidente (da considerare ormai come ex tale), Yonghong Li. Di fatto sparito dopo la mancata ricapitalizzazione di 32 milioni (poi prestati dal fondo di Paul Singer e non rimborsati, portando al cambio di mano del club).

Ma secondo il Sole24Ore dietro il silenzio, mr Li starebbe pensando ad un contenzioso con Elliot per mettere le mani sull’eccedenza di profitto nella futura vendita del Milan, dato che potrebbero esservi fairness opinion differenti rispetto alla valutazione che il fondo americano potrebbe fare del club, al momento di venderlo, tra almeno un anno. Riferimento del cinese sarebbero le valutazioni fatte in occasione delle trattative recenti con Commisso e Rybolovlev. Questioni di denaro e di lana caprina, fra debiti e conti del club rossonero: la notizia è che Li potrebbe non ritrovarsi a mani vuote, anche in luce della campagna acquisti dell’anno scorso (questa la tesi del cinese) che aumenta il valore del club.

Nel frattempo, nonostante il parere contrario della Curva Sud rossonera per i suoi trascorsi nerazzurri, sarebbe sempre più vicino l’arrivo in società di Leonardo, come direttore generale con delega alla gestione tecnica. Il tutto mentre Fassone e il pool di avvocati (con Elliott rappresentata) è al lavoro per il Tas di Losanna, con la speranza di veder cancellata l’estromissione dalla prossima Europa League, in virtù degli ultimi sviluppi societari.