Il mondo del calcio piange Paolo Rossi: nell'emozionante lettera di saluto che Roberto Baggio ha affidato alla Gazzetta dello Sport c'è anche spazio per la tenerezza di un ricordo d'infanzia e per un legame quasi elettivo con l'attaccante dell'Italia campione del mondo dell'82, ma prima ancora del Vicenza.

Baggio, lo stadio da bambino per Rossi

"Con il mio adorato papà Fiorindo, mancato solo qualche mese fa, percorrevamo quasi 12 chilometri, in due su una bicicletta, per arrivare a Vicenza partendo da Caldogno. Per andare allo stadio Menti a vedere il grande Paolo Rossi. Poi, per tutta la partita, mi aggrappavo alla rete per vederlo giocare e segnare. Erano gli anni dell’Austerity e delle targhe alterne. Erano gli anni in cui cullavo i miei sogni".

Baggio e Rossi, sogni azzurri

"Pensavo che un giorno avrei anche io giocato in quello stadio, che avrei indossato quella maglia bellissima con la grande R sul petto. Imitando Paolo Rossi avrei potuto realizzare quanto lui è riuscito a realizzare. Vincere un campionato del mondo in finale contro il Brasile. Come Paolo Rossi ha fatto contro la Germania. Vincere il Pallone d’oro. Come Paolo Rossi. Vincere sulla sofferenza di ginocchia doloranti. Come Paolo Rossi. Vincere in un mondo che ha sempre più bisogno del sorriso di Paolo Rossi".

Paolo Rossi contro la Germania nella finale del 1982 (Getty Images)
Paolo Rossi contro la Germania nella finale del 1982 (Getty Images)