Tanto tuonò che piovve, anzi fu tempesta: Massimo Ferrero sbotta sull’ipotesi di cessione del club, e a margine della conferenza stampa di Giampaolo si lancia nella più colorita e lapidaria delle smentite arrivate fin qui, e conferma che non ha intenzione di vendere la Samp.

“Innanzitutto voglio dire che ho grande ammirazione per il vostro lavoro, ma non mi rompete più i coglioni sulla questione della cessione della società”, irrompe il presidente blucerchiato. “Non è possibile che tutti i giorni io debba vendere la Sampdoria. Ma perché non dite mai una volta che ho preso lo stadio? Io ho solo una legge che è quella del fare. Capisco che i miei siano modi poco urbani, ma sono regolari per la legge”.

Poi Ferrero ci va giù pesante con la stampa: “Io voglio ottenere qualcosa per la Sampdoria. Perché non si dice le cose belle che ho fatto? Invece di criticarmi per quello che ho detto dopo la partita con il Napoli. Tutte le mattine dite che Ferrero vende la società ma ditemi il nome di chi compra. Tutti i giorni vendo a qualcuno. Ve lo chiedo con gentilezza: fate il lavoro vostro, se ci sarà una vendita della Sampdoria sarete i primi a saperlo. Quando avrò fatto tutto e quando con mister Giampaolo, che lavora per insegnare calcio, avremo la fortuna di avere un riconoscimento. Le cose che ho fatto si vedono. Ieri c’erano i petrolieri e non hanno fatto nulla. I tifosi mi contestano ma io li amo, se parlano i tifosi vuol dire che mi vogliono bene. Facciamola finita di scrivere queste stronzate. Completeremo la nostra opera. Io non sto qui a sperare che qualcuno mi dia un sacco di soldi”.

Ferrero rivendica poi il suo operato alla guida del club: “Sono uno che ha fatto un percorso fortunato e diverso, se ho avuto la fortuna di avere cento lire le ho sempre regalate. Non rompete più con la vendita della Sampdoria. Ognuno di noi fa qualcosa di importante. Non lo dite che ho fatto qualcosa di bellissimo. Ho cambiato il linguaggio del calcio. Fate i bravi. A me la Sampdoria non l’hanno regalata. Mi sono accollato i debiti e 99 giocatori, diciamo così, poco pratici”.