Leader tecnico del suo Milan, il futuro di Rafael Leao non è più un rebus per i tifosi rossoneri e per i fantallenatori. Nel corso di una lunga intervista concessa in esclusiva ai microfoni de 'Il Corriere della Sera', il numero 10 del Milan si è raccontato senza filtri e ha svelato il suo futuro. Le sue parole

"Il mio futuro è al Milan"

"Il mio futuro è al Milan. Sono qui e ho ancora un contratto di quattro anni. Il Milan mi ha aiutato quando ero in una situazione difficilissima, mi è stato vicino. Io non dimentico, sono leale. Sono arrivato da ragazzino, qui sono cresciuto come uomo e come calciatore. Voglio vincere ancora, la mia testa è qui".

"Cosa farò a fine carriera? Di sicuro quando smetterò di giocare non resterò nel calcio. Sono in questo ambiente già da dieci anni, ho vissuto tante esperienze. Voglio togliermi quel tipo di stress e dedicarmi alla mia famiglia e alle mie altre passioni".

"Ibra ha alzato il mio livello"

"Ibrahimovic? Ha fatto alzare tanto il mio livello. Mi parla di tutto, non solo del calcio. Avevo bisogno di lui: mi ha aiutato non solo come calciatore, ma anche come uomo. È molto importante per me. Lo era quando giocava, lo è anche adesso".

"Le critiche? A volte son fatte solo per provocarmi"

"Le critiche mi caricano sempre. A volte mi fanno arrabbiare, ma solo se non sono costruttive. Mi dispiace se sono fatte solo per provocarmi. Spesso mi chiedo: ma questo capisce di calcio? Sono emotivo, anche se non lo do a vedere. Comunque queste cose mi rendono più forte. Io so dove posso arrivare".

"Il razzismo è ovunque..."

"Sui social e non solo esiste gente così, purtroppo. E questo è un problema: i razzisti spesso non si rendono nemmeno conto di essere razzisti. Il razzismo è ovunque, purtroppo. Ecco perché noi calciatori dobbiamo provare a fare qualcosa, visto che abbiamo tanta popolarità. Dobbiamo sfruttare questa forza, mandando messaggi. Il Milan è molto sensibile a questo tema. Anche nella vicenda di Maignan a Udine si è visto. Abbiamo fatto bene a comportarci così, giusto uscire dal campo".