"A posteriori posso ammettere di aver sbagliato a prendere Bonucci dalla Juve. Avevamo un budget di oltre 70 milioni per l'attaccante di punta, ma quando è emersa la possibilità di prendere Leo, Montella si è convinto che fosse meglio spendere parte della cifra per il difensore. Chissà, avessimo rinunciato a Bonucci forse sarebbe cambiato tutto. Ci serviva una punta importante, Mirabelli voleva farlo per primo ma non siamo riusciti a chiudere. Eravamo vicini a Morata e Aubameyang, ma era con Belotti che il discorso era veramente avanzato, ma Cairo non ce lo vendeva. In più c'era la suggestione Cristiano Ronaldo più reale di quanto si creda. Per Mr. Li era una fissazione, lo voleva a tutti i costi e insisteva. Ne abbiamo parlato con Mendes, perché Cristiano sarebbe già stato disponibile a lasciare il Real Madrid e il Milan è un club di fama mondiale, gli piaceva. Il problema è che l'operazione non era sostenibile e dopo aver fatto delle simulazioni interne, abbiamo rinunciato a provarci seriamente".
"Troppi cambiamenti in poco tempo per un club di vertice. Stanno facendo un mercato simile al nostro del primo anno, rivoluzionando la squadra, ma così si riparte sempre da zero e non è facile. Ci vorranno almeno due anni per tornare tra le grandi ma non devono cambiare così tanto".
"Cutrone? Mi sembra abbiano incassato un po' poco per un attaccante così giovane e con il suo score. Il rinnovo Donnarumma? Non è stato un errore: per Gigio non ho ricevuto offerte e ho negoziato al meglio".