Il suo secondo capitolo sulla panchina del Real Madrid non è andato come sperava, e al passo d'addio Zinedine Zidane si toglie qualche sassolino dalla scarpa: una lettera affidata alle pagine di AS che sa di sfogo per l'allenatore francese, a suo dire lasciato solo dal club spagnolo che lo aveva voluto, con tanto di interferenze dei media sul suo lavoro.

Addio al Real Madrid, lo sfogo di Zidane

"Non sento più la fiducia di cui ho bisogno, il club non mi offre supporto per progetti a medio-lungo termine. Non chiedevo privilegi ma un po' più di memoria. Ho la sensazione che non si capisca l'importanza dei rapporti umani".

Real Madrid e Zidane, 20 anni e un finale amaro

 "Ho accettato di tornare perché me lo ha chiesto Florentino Perez ma soprattutto perché me lo avete chiesto voi tifosi. Passare vent'anni al Real è stata la cosa più bella capitata nella vita. Questo è il più grande club della storia. Al mio primo addio sentivo che la squadra avesse bisogno di un nuovo progetto dopo tanti trofei. Ora è stato dimenticato ciò che ho costruito quotidianamente nel rapporto con i calciatori e le 150 persone che lavorano vicine alla squadra. In un certo senso sono anche stato rimproverato".

Zidane, le accuse alla società

"Mi ha fatto male leggere sui giornali, dopo una sconfitta, che avrei rischiato il posto se non avessi vinto il match successivo. Un messaggio intenzionalmente fatto trapelare ai media, creando interferenze nello staff. Conosco il calcio e le esigenze di un club come il Real, so che quando non vinci devi andartene. Per fortuna allenavo ragazzi meravigliosi pronti a morire con me".

Zinedine Zidane (Getty Images)
Zinedine Zidane (Getty Images)