Quattro punti in quattro gare non era ciò che Luciano Spalletti si aspettava dall'esordio in campionato. Con la squadra c'è stato un confronto, fatto di silenzi di rabbia e frustrazione: l'Inter deve ripartire, e per farlo serve una spinta emotiva che solo l'esordio in Champions League può regalare. Domani sera la sfida con il Tottenham è già decisiva, non tanto per il cammino in Champions, ma quanto per una svegliata che in questo momento i nerazzurri ricercano. Questa l'introduzione di Luciano Spalletti alla delicata sfida contro il Spurs. 

PUO' FARCI SVOLTARE - "Sicuramente sì, sono gare che valgono moltissimo a livello di entusiasmo e convinzione. Secondo me per il momento che stiamo attraversando è una gara che capita a proposito. E' una di quelle partite e di quelle competizioni che non baratteresti per nulla al mondo. Ho avuto la fortuna di esserci diverse volte, si vivono emozioni incredibili. Se ci sei stato non puoi più farne a meno. La Champions è il luna park del calcio, la Disney del football".

LA SCONFITTA CON IL PARMA - "Se si prendono tutte le risposte diventa facile fare confusione e tra noi ce n'è poca. Si hanno responsabilità importanti se i risultati sono questi e io ho la fetta più importante di responsabilità. Ma se prendiamo anche l'ultima partita e i suoi numeri, di confusione ce n'è stata poca. C'è il fatto di non aver segnato, abbiamo comandato la partita fino al 70'-75'. Dopo abbiamo calato l'intensità e abbiamo preso gol, facendo un po' di confusione, perdendo ordine. E' arrivato il timore di non farcela ed è andata a finire così".

KANE - "Come metri fatti è uno di quelli che porta con sé i numeri del centravanti forte. Il Tottenham si appoggia molto su di lui perché prova a imbastire in maniera corta ma poi spesso l'azione finisce con il cross su di lui e lui è bravo a trovare con le sue sponde il calciatore che gli gira intorno".

QUELLO CHE NON ACCETTO... - "Io non accetto che la squadra negli ultimi 10' si divida così in due tronconi o perlomeno che crei di ogni minuto fin dal 75' la situazione per cui se non va bene qualcosa non riesco a riprendere la partita. Ci deve essere sempre un ordine, un sistema che hai creato e provato a fare da perno per lo svolgimento della partita. Questo mi è piaciuto poco. Però poi abbiamo dovuto analizzare una serie di componenti e se si va a vedere nella partita ci sono. E' vero, dovevamo fare gol e quello soprattutto ci è mancato, di chiudere qualche palla che ha attraversato l'area nel primo tempo perché abbiamo fatto molti cross fatti bene e recuperato molti palloni sui 65-70 metri. Non abbiamo preso ripartenze come successo contro il Sassuolo. Siamo stati ordinati, continui nell'atteggiamento fino al 70'-75'. Ci sono tutti i numeri che i ragazzi sanno. Non è una cosa di far giocare uno al posto dell'altro.! 

A 3 O A 4 - "Anche qui bisognerebbe approfondire. Noi abbiamo sempre giocato a 4, ma qualche volta abbiamo costruito a 3. Come ha fatto anche il Tottenham a un certo punto della partita". 

MAGGIOR COINVOLGIMENTO DI ICARDI - "Mauro lasciamolo com'è, perché calcisticamente è fatto bene. Gli piace la profondità. Nell'ultima partita siamo andati con tanti calciatori nella trequarti finale e tante volte quando le squadre avversarie gradiscono che tu vada là è meglio riportarla sul centrocampo per far allentare le loro linee. Così ritrovi l'imbucata in trequarti o se non la copri vai dietro la difesa. Quando è tutto così chiuso bisogna avere quell'estro e quell'uno contro uno rabbioso di tecnica, rapidità nello stretto che non è facile trovare in tanti calciatori che noi in qualcuno abbiamo ma che non abbiamo messo in pratica. In quel momento dovevamo attaccare con qualche 'passante' sul secondo palo perché Icardi in quelle situazioni sono tra i più forti che io abbia allenato".

IL CONFRONTO CON LA SQUADRA - "Noi non abbiamo attaccato nessuno. Non hanno partecipato in quel senso lì. Nessuno ha parlato perché sono infastiditi anche loro dai risultati. C'è da chiacchierare poco e fare molto, questo lo hanno capito al volo. C'è da rimboccarsi le maniche. E' tutto abbastanza chiaro, anche il fatto che i risultati sono pochi".

LE CONDIZIONI - "D'Ambrosio va valutato, vedremo domani ma penso abbia dolore. Ha una contusione importante nel muscolo. Ieri ha lavorato bene ma sono importanti le ore e il rischio che non ci sia c'è. Così fosse noi abbiamo le nostre possibilità nel gruppo che è stato creato. E' chiaro che ci vuole la disponibilità di qualcuno a fare qualcosa di diverso. Ma abbiamo la formazione per esprimere tutte le potenzialità che ci vogliono per una squadra come l'Inter. Puoi avere un terzino che spinge di meno a quattro o a tre con due centrocampisti a tutta fascia".