A pochi giorni dalle sue dimissioni da responsabile degli arbitri dell'Uefa, Pierluigi Collina ha spiegato le motivazioni della sua scelta in un'intervista alla "Gazzetta dello Sport". Ecco le sue parole: "Sto benissimo, è stata semplicemente una mia scelta perché era arrivato il momento di cambiare. Se qualcuno ha chiesto le mie dimissioni? Il contrario, all’Uefa mi hanno chiesto di rivalutare la mia decisione e cambiare idea. Var in Champions? Finora è stato utilizzato in campionati disputati in un solo Paese. Farlo in Champions dove si gioca in molti Paesi e dove ci sono più broadcaster è più complicato. Ma sono sicuro che anche l'Uefa prenderà la decisione di implementarlo e quando questo accadrà gli arbitri si faranno trovare pronti. Ti dà maggiore tranquillità, non ti fa cambiare modo di arbitrare. In campo l'arbitro decide sapendo che se commetterà un errore ci sarà un 'paracadute' a salvarlo. Ed è importante che sia l'arbitro ad avere la decisione finale. Se c'è un fatto oggettivo, ad esempio un fuorigioco, nessun problema, ma altrimenti è l'arbitro che deve poter rivedere le immagini prima di decidere. Viviamo in un'epoca in cui tutto quello che facciamo si basa sull'uso della tecnologia. Abbiamo provato anni fa a diminuire gli errori con l'occhio umano, con gli arbitri di porta, ma allora la tecnologia non permetteva la precisione di oggi. E continua a migliorare. Prima del Mondiale siamo passati da una valutazione in 2D del fuorigioco ad una in 3D, indispensabile per valutare con più precisione la posizione di un piede rispetto ad una testa".