Ha lasciato il Milan dopo un girone d'andata davvero deludente, e per ora l’entusiasmo attorno a Piatek sembra essere tornato quello di un anno fa. Almeno a giudicare dalle sensazioni di Jurgen Klinsmann, suo nuovo allenatore all’Hertha Berlino, che prima della gara di Coppa di Germania contro lo Schalke 04 tesse le lodi dell’attaccante polacco: ”È un attaccante completo, di grande qualità”, spiega il tecnico tedesco, come riporta SportMediaset. Ha un solo obiettivo: segnare, era il profilo che stavamo cercando. È un giocatore grintoso, che rincorre gli avversari e che rende la vita difficile ai difensori. L’ho seguito molto ed ero a conoscenza della sua situazione”.

Klinsmann non appare preoccupato per la velocità con cui il Milan ha scaricato l’ex numero 9: “In Italia quando le cose non vanno per il meglio, gli scenari possono cambiare velocemente. Per questo motivo, quando abbiamo capito che poteva essere sul mercato, io e il direttore sportivo Preetz abbiamo valutato l’ipotesi di contattarlo per capire se fosse stato interessato o meno a trasferirsi a Berlino. Fortunatamente ha accettato. La sua determinazione sarà fondamentale per noi”.

Klinsmann: "Piatek può essere un esempio"

Il tecnico dell’Hertha sembra apprezzare in particolar modo l’atteggiamento di Piatek: “L’esempio migliore che posso fare riguarda la sua prima azione: dieci secondi dopo essere entrato in campo ha recuperato un pallone rubandolo ad un avversario. Voglio che sia una guida per i giocatori più giovani, che trasmetta questo tipo di atteggiamento. Eravamo alla ricerca di giocatori in grado di fare la differenza e siamo eccitati all’idea di avere un giocatore come Piatek con noi perché ha giocato in Nazionale e al fianco di un grande campione come Lewandowski. Ora il suo obiettivo deve essere quello di diventare uno dei migliori centravanti in Europa, magari vincendo la classifica marcatori agli Europei. Al giorno d’oggi non vince chi gioca meglio dei propri avversari, ma chi lavora più dei propri avversari. Questo è il tipo di cultura che vogliamo impiantare qui. Krzysztof deve essere una guida in questo senso, perché il suo talento nasce dal fatto che abbia lavorato più di altri, non meno. Voglio che i giovani lo guardino e pensino ‘Cazzo, ha lavorato ancora più di me!’, trovando la motivazione necessaria per lavorare ancora di più”.