Nelle ultime 24 ore sono stati 325 i decessi per coronavirus in Spagna: si tratta di un leggero aumento rispetto alla giornata di ieri, quando i morti erano stati 310. Il dato, in termini percentuali, è aumentato dell'8%, mentre i morti complessivi sono arrivati ad essere 24.275.

I dati sono stati diffusi dal ministero della Sanità del Paese, che ha riportato anche le persone guarite sono state 6.399, pari al livello più alto dall'inizio della crisi.

Le parole che riecheggiano nelle testa degli spagnoli sono però state quelle del premier Pedro Sanchez: "Siamo in una situazione economica e sociale gravissima". In una conferenza stampa dalla Moncloa, la sede del governo di Madrid, il premier ha annunciato che la Spagna, a differenza degli altri paesi europei, non conoscerà una fase 2 già programmata con tanto di date, ma si partirà da una cosiddetta 'fase zero', che avrà inizio il prossimo 4 maggio. Toccherà poi alla fase 1, l'unica per la quale è prevista una data - l'11 maggio - che dipenderà fortemente dai nuovi contagi e della capacità di accoglienza degli ospedali dei diversi territori, alla quale farà seguito l'allentamento della quarantena che si svilupperà con diverse date per le differenti comunità. 

Le transizioni avverranno di due settimane in due settimane, consentendo così una valutazione progressiva al governo sullo stato dell'epidemia. Ci sarà dunque una fase 2, con apertura parziale di commerci e ristoranti, e poi una fase 3, quando sarà possibile riaprire gli altri servizi. Regole d'oro: distanza sociale minimo di due metri e utilizzo della mascherina. Sanchez, in merito anche agli episodi recenti, ha dichiarato: “Dipendiamo tutti gli uni dagli altri. La condotta sbagliata di pochi potrebbe rovinare i risultati preziosissimi che abbiamo conquistato con i sacrifici di tutti. Dobbiamo frenare l’impazienza con la cautela: con il nostro comportamento possiamo sia proteggere le nostre vite che salvarne di altre. Stiamo parlando del miglior tipo di patriottismo”.