Il nuovo portiere dell'Inter Yann Sommer ha concesso una lunga intervista alla "Gazzetta dello Sport". Di seguito i passaggi principali.

Sulla scelta dell'Inter

«Perché l’Inter è... l’Inter. Significa tradizione, forza ed eccellenza. Quando ho scelto il nerazzurro, ho guardato la situazione nel complesso: il tecnico, l’allenatore dei portieri, lo stile di gioco, lo stadio, i tifosi, la vita in città per la mia famiglia. Ho capito che questo era il posto giusto per me. Non ho mai avuto paura di non venire, durante la trattativa ero molto sereno. Non so bene cosa sia successo tra i club, ma avevo fiducia di raggiungere il posto che volevo: questo».

Sul derby di Milano

«Tutti i derby sono speciali, ce ne sono pure in Germania e Svizzera, ma questo è unico per lo spessore di entrambe le squadre, per il prestigio e l’importanza che ha per tutto il vostro Paese. Non vedo l’ora di giocare, sarà da brividi: vedo che tutti aspettano questa partita. Anche il mio compagno di nazionale svizzera Ricardo Rodriguez, che ora è al Toro e ha giocato al Milan, mi ha sempre parlato del derby di Milano. Questa è una partita, particolare certo, ma è solo una singola sfida che arriva pure prestissimo. Abbiamo davanti una stagione lunga e può succedere davvero di tutto. Ci sono altre rivali per lo scudetto, ma sono ancora nuovo in Italia: non posso fare ancora previsioni e classifiche».

Su Thuram e Pavard

«Marcus Thuram tutti l’hanno visto già: ha potenzialità da top mondiale e spero che faccia quel percorso là. Ha un fisico eccezionale unito a tecnica e, soprattutto, intelligenza. Che ti attacchi uno contro uno, che giochi di sponda con Lautaro o si fermi in area, è pericoloso per gli avversari. Anche la mentalità che gli ha dato il padre è importante, ma è pure un bravo ragazzo fuori dal campo, sempre sorridente e positivo. Benji Pavard si inserisce in una grande difesa. A me ha impressionato la sua completezza perché non è solo il difensore che legge la situazione e marca l’uomo, ma riparte con la palla e vede la porta. Sulla sua posizione decide solo l’allenatore, a Monaco era più terzino e adesso magari farà il centrale in un modulo diverso, ma è comunque un bene avere giocatori capaci di fare così tanti ruoli».