Damiano Tommasi, presidente dell'AIC, è stato intervistato in diretta da Sky Sport 24 sulla parte del protocollo che riguarda gli allenamenti individuali degli sport di squadra e non solo: "È questo quello che più interessa a noi. Vedremo se si riuscirà a mettere per iscritto il permesso ai giocatori di tornare ad allenarsi nei centri sportivi, ovviamente in forma individuale e con tutte le sicurezze possibili. Poi speriamo per il 18 maggio negli allenamenti collettivi. La posizione della Lega calcio la conoscevamo già".

L'allenamento nei parchi

"Da quando siamo partiti con la gestione dell'emergenza coronavirus abbiamo imparato ad aspettare. Ogni commento di oggi sarà superato da eventi tra qualche settimana o tra un mese, quindi è difficile fare previsioni. Ma non possiamo pensare solo alle partite, serve prima una preparazione progressiva.

Non so se ci sia un modello di riferimento, se guardo all'estero non mi rifarei a nessuno perché non sono così ottimisti nemmeno loro. Allenamenti nei parchi è una possibilità per allenarsi, ma sarebbe importante riaprire i centri di allenamento".

I timori dei calciatori

"Le paure sono due: una riguarda il nostro movimento, la tenuta del sistema, la sostenibilità e la grande parte del nostro calcio con non è un'élite, che è professionismo ma milita nelle serie inferiori. La chiusura dei campionati rappresenta un punto di domanda sul proprio lavoro e sul proprio futuro professionale per tanti calciatori.

E poi l'altra paura riguarda la sicurezza sul posto di lavoro: parecchi calciatori e calciatrici conoscono persone colpite dal virus e hanno una sensibilità particolare in questo senso. Ecco perché c'è la voglia di riprendere, ma in sicurezza".