Rischia di andare avanti ancora per molto, la polemica a distanza tra Massimo Ferrero e Antonio Cassano, ormai un fuori rosa costretto ad allenarsi separatamente (o meglio, insieme a Mesbah) dal resto della prima squadra. Ieri sera il patron blucerchiato, che sta provando in tutti i modi a far fuori Fantantonio, ha dichiarato a Radio 2 che "a giugno Cassano disse che sarebbe andato via se fosse andato via Montella. Lui è il principe Cassano, la vittima è la Samp. Mi aspetto che venga da me e dica “grazie per avermi riportato alla Samp. Ora vado a dare un aiuto a qualche squadra che dalla B voglia tornare in A”. Mica è un disonore giocare in serie B". Stamane, invece, dalle colonne del Secolo, al 'Viperetta' ha risposto il procuratore del barese, che ha appena compiuto 34 anni, non ha pretese, e vorrebbe solo concludere la sua ultima stagione a Genova in serenità. Così Beppe Bozzo: "Cassano non ha mai detto di volere andar via se in panchina non ci fosse stato Montella, di non aver avuto altri incontri a giugno e anzi, di aver detto al Presidente, in presenza del direttore Osti, di non aver alcun problema a partire da ottava punta della squadra. Il suo amore per la Samp va oltre ogni considerazione tecnica", perché "vuole solo continuare ad allenarsi. Il suo sogno era quello di tornare alla Samp, ed ora ha rifiutato ricche proposte da Cina e Messico. Vuole solo restare alla Sampdoria. Invito Ferrero a sotterrare l'ascia di guerra, perché qui di guerre non ce ne sono, bisogna pensare al bene della Samp".