Record di punti raggiunto, ma lo scudetto è finito nella mani della Juventus. Il Napoli ha disputato un grande campionato ed ha anche stabilito il record di punti per una seconda classificata in Italia. Adesso si pensa al futuro: in settimana ci sarà l'incontro tra Sarri e De Laurentiis ma le sensazioni non sono molto positive per una permanenza del tecnico toscano in azzurro. Tra i nomi circolati nelle scorse settimane c'è quello dell'ex Benitez. Lo spagnolo ha smentito questa ipotesi, pero', in una intervista rilasciata a CalcioNapoli24: "Ho sentito tante voci, ma non ho parlato con De Laurentiis: ho un contratto con il Newcastle, sto parlando con loro per il rinnovo. Mi hanno fatto qualche proposta per rimanere qui per più anni, e poi devo gestire la famiglia: se ho deciso di venire al Newcastle e di rimanerci anche in Championship, è anche per via di quest’ultima. La priorità è rimanere in Inghilterra, sto parlando solo con il Newcastle in questo momento".

SARRI - "Vederlo in Premier League? Inizialmente non è facile per nessuno: devi avere la capacità di allenare e gestire bene la squadra, però un allenatore serio lo può fare anche qui. C’è più rispetto per il lavoro dell’allenatore, in Spagna ed in Italia si dicono tante cose: quando arrivai in Inghilterra al Liverpool, mi diedero tre anni di tempo per poter vincere qualcosa. Non c’era l’obbligo della vittoria, ma la gestione della squadra per poter arrivare a vincere un trofeo. In Italia ed in Spagna non è possibile, lì devi vincere al primo anno se non già alla prima settimana".

L'ESPERIENZA AL NAPOLI - "Mi fa piacere che la gente ricordi ciò che abbiamo fatto in quei due anni: da questo punto di vista ho parlato con alcuni miei giocatori sul numero di partite che facemmo al Chelsea quando vincemmo l’Europa League. Furono ben sessantanove. Vincere anche in Europa significa gestire bene la rosa, noi lo facemmo ed arrivammo, con il Napoli, alla semifinale di Europa League contro il Dnipro. Pensa, ai tempi del Valencia mi capitava di cambiare anche sette giocatori ma finivamo col vincere ugualmente: se poi andava male, si finiva a parlare della ‘rotazione’. Credo che si debba avere un’idea, e si debba perseguirla essendo convinti che sia quella giusta. Dicevo sempre di ‘nuotare per morire alla spiaggia’, l’importante è capirlo: se vai a fare le coppe, sai che devi cambiare qualche giocatore per arrivare fino in fondo. Non è facile, ed è altrettanto difficile per la gente capirlo: quando fai qualche errore, iniziano le critiche ed è più facile concentrarsi solo sul campionato. Se invece hai l’ambizione di fare qualcosa in più, devi gestire e rischiare qualche volta".