Fiorentina, prosegue la caccia all'attaccante. Tra tutti i nomi che circolano in questi giorni, i viola potrebbero riportare in Italia Krzysztof Piatek. Per Boniek, suo connazionale, il suo ritorno sarebbe garanzia di gol come sottolineato in un'intervista al Corriere dello Sport.

L'intervista a Boniek su Piatek

Krzysztof Piatek?


«È un grosso attaccante. Ha avuto un momento di difficoltà, è vero, ma niente di diverso rispetto a quanto succede in quasi tutte le situazioni sportive. Quella sua prima “crisi” (di fatto, dopo il passaggio al Milan dal Genoa, con un’avventura in rossonero durata appena 12 mesi, ndr) secondo me, è stata gestita male. Piatek resta un centravanti molto valido, di quelli capaci di garantire sempre un buon bottino di gol». 


 
Milik alla Juventus? 


«Con la fiducia dell’allenatore, Milik può fare le fortune di ogni squadra. Arek è un attaccante capace di giocare in qualsiasi squadra al mondo, ci ho parlato ma non entro nel dettaglio. Si chiacchiera da troppo tempo del suo futuro: di certo le sue qualità tecniche non hanno bisogno di sponsor». 


 
Linetty e Glik? 


«I polacchi sono giocatori molto disponibili, di quelli che si allenano a testa bassa, che non creano problemi. Questo non è un paragone con atleti di altre nazionalità. Da presidente della Federazione Calcio della Polonia dico però che la nostra è una “fame” che non passa inosservata. Glik non vedeva l’ora di tornare in Italia, i suoi figli parlano benissimo questa lingua, so che non aspettava altro. Sa bene che la strada, col Benevento, sarà difficile: non si batterà per vetrine internazionali, penso all’Europa League o alla Champions, ma lui è un lottatore nato, uno che non molla mai. E come Glik sono tutti i suoi connazionali a cominciare da Zielinski, che fin da ragazzino ha fatto subito intravedere il potenziale da sfruttare». 


 
Pirlo? 


«Totalmente. A me piacciono le scommesse di questo tipo, le ho fatte in passato indirizzando anche io l’attenzione su allenatori giovani, gli “insospettabili”, quelli che nessuno immaginava di vedere lì, in panchina. La Juventus, col Bayern Monaco, è uno dei due primi club al mondo per organizzazione: Pirlo avrà il sostegno di tutti e già questo sarà un buon punto di partenza. E poi, in campo non ci va mai l’allenatore, non vinci con lui, ma coi giocatori. Dirigere dalla panchina la Juventus potrà essere “stressante”, ma il palcoscenico è di quelli di primissima fascia. Quanto a Sarri, ha comunque vinto lo scudetto, che poi è il nono di fila, con disinvoltura. La Champions? Non è andata per il verso giusto». 

 

Piatek alla Fiorentina (Getty)
Piatek alla Fiorentina (Getty)
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