Un anno fa doveva rappresentare la coppia d'oro dell'Hellas. E con loro ci poteva essere anche un altro gioiello come Antonio Cassano, che poi rescisse. E da allora è fermo, pur senza ancora annunciare ufficialmente il ritiro. 

Esperienza, classe, numeri e gol: tutti al servizio di Pecchia e dell'Hellas neopromosso. Niente da fare. Nel giro di pochi mesi è tutto andato in frantumi. Il Pazzo, dopo settimane da subalterno - e dire che era reduce da una stagione da capocannoniere in B (23 gol in 35 presenze) - , ha chiesto e ottenuto la cessione, in prestito, al Levante. Da dove è rientrato, sei mesi dopo: ha ancora un contratto lungo con il Verona, ma non intende rimanere (ed ha già una proposta del Sassuolo). A maggior ragione dopo l'ultimo botta e risposta.

Due giorni fa era stato il DS Fusco, a Sportiva, a parlarne: "La situazione relativa a Pazzini ci ha creato difficoltà ambientali e lo stesso è accaduto con Cassano, ma non mi sembra che sia andato da qualche altra parte dopo l'addio al Verona. Da inizio anno gli avevamo spiegato che avremmo giocato un calcio diverso rispetto alla B e che quindi le sue caratteristiche ci servivano meno. Siamo sempre stati molto chiari con lui. Gli anni passano per tutti, secondo me in B può essere ancora decisivo ma in Serie A i numeri dicono che non può più esserlo". Parole certo non al miele, per il bomber che in maniera così significativa aveva contributo al ritorno in A della squadra. E che certo non gli sono state gradite. Questa la sua risposta attraverso Instagram.

"Scrivere i miei pensieri non fa parte di me, ma visto che in questi mesi ho sempre seguito con affetto il Verona, mi è capitato spesso di imbattermi in dichiarazioni sul mio conto sulle quali, fino ad oggi, avevo scelto di soprassedere.

Ieri però, l’ex direttore del Verona Filippo Fusco, attualmente senza un lavoro in ambito calcistico, ha superato il limite della mia sopportazione.

Ci tengo a chiarire alcuni punti importanti in risposta alle sue affermazioni: innanzi tutto dicendo che mi sento molto bene fisicamente e mentalmente, pronto a togliermi ancora tante soddisfazioni sul campo. Di gol nella mia carriera ne ho fatti quasi 200 rimanendo, nonostante le sue scelte, ancora il capocannoniere dell’Hellas Verona 2017/2018.

Ho sempre dimostrato serietà, impegno e professionalità, nonostante, dopo un’annata caratterizzata da 23 gol e massimo impegno, mi sia ritrovato davanti a comportamenti discutibili. Io sono stato abituato a vivere in nome di valori di cui evidentemente il signor Fusco non conosce il significato come la “sincerità” ed il “rispetto”, ciò che ho sempre dimostrato nei confronti dell’Hellas Verona e dei suoi tifosi.

Auguro comunque al sig. Filippo Fusco di ritrovare un po’ di serenità in questa sua estate apparentemente libera dal lavoro ma segnata da una “doppia retrocessione” (primavera e prima squadra) sperando che, con una maggiore tranquillità interiore, possa iniziare a parlare di altro e non si permetta più di nominare la mia persona.

Sempre forza Hellas." 

Non c'è solo il Sassuolo: anche Bologna (per il dopo Destro) e Parma (da dove potrebbe partire Calaiò, anche se le alternative certo non mancano) si sono mosse chiedendo informazioni. 

Sono diverse, invece, le pretendenti per Alessio Cerci, anche lui protagonista di una stagione certo non indimenticabile, e come Pazzini falcidiato anche da diversi problemi fisici. E' stato lui stesso a criticare il suo campionato: l'autocritica di un calciatore che ha alle spalle comunque 300 presenze da professionista, tra Liga e Italia, è comunque un punto d'onore. Più difficile, in ogni caso, che per quanto riguarda l'ala di Velletri ci sia un altro club di A disposto a investire su di lui. Per ora si è fatto avanti il PAOK di Salonicco, che sembra disposto a mettere sul piatto un milione a stagione per lui: resta da capire se Cerci vorrà cambiare ancora Paese. Una scelta personale, visto che il suo contratto scadrà a fine mese e poi sarà libero di accordarsi a costo zero. 

E Cassano? Per ora Fantantonio continua ad allenarsi in autonomia, gioca amichevoli di beneficenza e, almeno nelle intenzioni, vorrebbe riprendere a giocare, dopo ormai due anni passati senza, di fatto, assaggiare il campo. Spezia ed Entella sembrano avere sostanzialmente raffreddato i rispettivi interessi, lontano da casa Antonio non sembra volere andare, e ultimamente il fantasista classe '82 ha anche detto no al Chiasso (Challenge League, la B svizzera) che oltre al contratto gli offriva anche una bella villa sul lago per trasferirsi con tutta la sua famiglia nel Canton Ticino. Anche questa, per lui, sarà un'estate senza squadra, almeno nell'immediatezza. Poi, chissà, potrebbe anche arrivare l'annuncio del ritiro.