Nei prossimi giorni ci saranno due appuntamenti per Ivan Gazidis: gli incontri con Zlatan Ibrahimovic e Paolo Maldini. Potrebbe succedere più o meno di tutto, nel bene e nel male, ma mettendo insieme un po’ di indiscrezioni e parole sussurrate a mezza bocca, una differenza al momento fra i due c’è: il piatto della bilancia dell'attaccante penderebbe un po’ di più verso il sì, quello dell'ex difensore un po’ più verso il no. Si preannuncia un’estate calda. L’ennesima, a Casa Milan.

IBRAHIMOVIC - Per quanto riguarda Zlatan, che a breve dovrebbe rientrare a Milano, non si può non ripartire dalle sue parole di qualche giorno fa: «Per ora ho un contratto e dobbiamo vedere come finiranno le cose lì (al Milan, ndr). Se finiranno. Non sono state ancora prese decisioni ufficiali. Io voglio giocare a calcio il più a lungo possibile, e non si può mai sapere cosa succederà più avanti». Il succo della faccenda riguarda il progetto. In particolare, chi potrebbe sedere sulla panchina rossonera. Gazidis sa bene che Ibra chiede di essere il cuore pulsante dell’aspetto sportivo e quindi intende formalizzargli una proposta soltanto quando ci saranno le idee più chiare in merito. Ma la base per andare avanti insieme c’è tutta.

MALDINI - Dopo la paura per il virus, Maldini si è rituffato nel lavoro. In questi giorni sta portando avanti con la squadra e Gazidis il discorso relativo al taglio degli stipendi e chi lo vede parla di un dirigente molto calato nel ruolo ed entusiasta. Ma potrebbe non bastare, le incognite sono tante. Dal suo punto di vista, l’addio di Boban è equivalso a perdere non solo il più stretto compagno di lavoro, ma anche un amico. E disimpegnarsi dal Milan a fine stagione potrebbe essere una scelta di coerenza. Dopo di che, anche nel suo caso c’è in ballo il progetto. Se, per esempio, arrivasse Rangnick, date le velleità multi-ruolo del tedesco, la convivenza sarebbe praticamente impossibile.